I MEDIA STRANIERI SI SORPRENDONO PER LA GIORNATA DI LUTTO NAZIONALE PER BERLUSCONI
LO SPAGNOLO EL PAIS: “UNA SCELTA FUORI LUOGO. PERCHE’ I SOLENNI ONORI MILITARI PER UNA PERSONA CHE HA AVUTO GROSSI GUAI CON LA GIUSTIZIA?… LA REUTERS: “HA PORTATO INSUCCESSI E IMBARAZZO ALL’ITALIA, CON LA SUA CONDANNA PER FRODE FISCALE, LA CRISI DEL DEBITO DEL 2011 E GLI SCANDALI SESSUALI”
Gavin Jones per Reuters
Per i cori dei tifosi a un certo punto sembrava quasi più una partita di calcio che un funerale. Mi ha sorpreso il lutto nazionale, non indetto per altri premier. Berlusconi è stato molto divisivo e la scelta del governo mi è sembrata una forzatura, un’imposizione agli italiani che non la pensavano come lui.
Forse sarebbe più naturale indire il lutto nazionale per grandi grandi personaggi non divisivi, come ad esempio Luciano Pavarotti o Renzo Piano. Inoltre Berlusconi è stato un premier che qualche volta ha portato insuccessi e imbarazzo all’Italia, con la sua condanna per frode fiscale, la crisi del debito del 2011 e gli scandali sessuali. Anche di recente le sue parole sull’Ucraina, giuste o sbagliate, hanno creato grosse difficoltà a Meloni. Ora, con la possibile implosione di FI, ci sarà molta incertezza: il futuro di Meloni è un’incognita, può succedere di tutto. Ma penso che l’Italia non farà fatica ad andare avanti senza Berlusconi.
Daniel Verdù per El Pais
I funerali di Stato ci stanno. Anche se certe immagini possono colpire: penso agli onori militari per una persona che ha avuto grossi guai con la giustizia. Invece il lutto nazionale – con la chiusura del Parlamento per 7 giorni e le bandiere a mezz’asta – è una scelta fuori luogo.
Non ci sono precedenti e poi la sua è una figura controversa. Insomma, il lutto di un intero Paese era da evitare, anche perché molti non la pensavano come lui. Per quanto riguarda la cerimonia, ho trovato strepitosa l’omelia del cardinal Mario Delpini, mentre ha fatto un certo effetto vedere la passerella di esponenti del mondo politico ed economico vicini a B., rappresentanti di un mondo dove nulla sarà più come prima. In Spagna la notizia è stata molto seguita: nel bene e nel male Berlusconi è l’ultimo grande personaggio italiano, quello che ha più inciso nella storia del vostro Paese negli ultimi 40 anni, anche dal punto di vista culturale e antropologico.
Eric Jozsef per Liberation
Il funerale di Stato si può comprendere, perché Berlusconi è stato quattro volte premier. Trovo eccessivo il giorno di lutto nazionale, perché è stato un personaggio divisivo: amato da metà Italia e odiato dall’altra.
Su Libération l’abbiamo descritto come il grande imbonitore, cercando di raccontare come abbia fatto a dominare la scena per anni. La sua più grande responsabilità è stata quella di non preparare l’Italia ai cambiamenti di un mondo globalizzato e moderno, tenendola bloccata su una narrazione degli anni 50: il miracolo italiano. Si considerava un grande innovatore, è stato invece un grande conservatore. Le sue aziende mi paiono strutturate e riusciranno a restare sul mercato, magari navigando in mare aperto e con meno protezioni politiche. Complicato, se non impossibile, per FI restare sul mercato della politica.
(da il Fatto Quotidiano)
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