I QUATTRO CONSIGLIERI DEL GARANTE DELLA PRIVACY NON HANNO INTENZIONE DI MOLLARE LA POLTRONA, NONOSTANTE SIANO FINITI NELLA BUFERA DOPO LE INCHIESTE DI “REPORT”, CHE HANNO DOCUMENTATO CONFLITTI DI INTERESSE, SPESE PAZZE E COMMISTIONI CON LA POLITICA
EMERGE UN NUOVO CASO: L’ASL DELL’AQUILA NEL 2023 SUBÌ UN ATTACCO HACKER MA NON FU MULTATA, NONOSTANTE LA VIOLAZIONE DI DATI DEI PAZIENTI, DOPO CHE SI ERA AFFIDATA ALLO STUDIO LEGALE FONDATO DA GUIDO SCORZA, MEMBRO DEL COLLEGIO DEL GARANTE, PAGANDO 130MILA EURO
Gli hacker violano la banca dati dell’Asl, che per questo rischia una multa record dal Garante
della privacy. E a quale studio legale si rivolge l’azienda sanitaria per difendere la sua posizione, investendo 130mila euro? A quello fondato da Guido Scorza, uno dei membri del collegio del Garante, studio dove lavorano ancora sua moglie e un altro avvocato vicino al presidente Pasquale Stanzione.
Risultato, l’Asl riceve solo un ammonimento perché «ha cooperato ben oltre l’obbligo di legge». A far emergere la vicenda è un altro legale, l’avvocato Simone Liprandi, che lo ha segnalato anche ad Anac e Corte dei Conti. L’accusa è di aver violato la norma sul conflitto d’interessi
Anche perché non si tratta dell’unico episodio, come dimostra la vicenda, già raccontata da Repubblica, di Agostino Ghiglia e di un’azienda sanitaria della provincia di Torino: in un’intercettazione, la dirigente indagata parla della «multa da 5.000 euro» dell’authority e aggiunge di volerne parlare con «mio cugino Ago», membro del Garante. Il quale sulla decisione non si astiene.
Cambia l’Asl e cambiano le parentele ma ora spunta un caso simile per l’azienda sanitaria de L’Aquila. A maggio 2023 un attacco hacker svela i dati sanitari di 6.800 pazienti, per un totale di 389 gigabyte distribuiti nel “dark web”. Una violazione della privacy di enormi proporzioni, per cui partono indagini e reclami al Garante: per questo l’Asl spende 5.000 euro per un legale, poi altri 130.000 per lo studio E-Lex di Roma, specializzato in diritto dell’informatica e privacy.
L’avvocato Liprandi parla di «duplice spesa non giustificata» e, nella sua segnalazione ad Anac e Corte dei Conti, aggiunge: «E-Lex vanta una particolare vicinanza con due dei quattro membri del collegio». Perché l’avvocato Ernesto Belisario, che ha firmato l’offerta all’Asl, ha fondato lo studio legale insieme a Scorza, che a questo giornale ha detto di aver interrotto ogni rapporto quando è stato eletto al Garante.
Ma Liprandi sostiene che avrebbe partecipato a eventi organizzati dagli ex colleghi anche in tempi recenti. Inoltre è il marito dell’avvocato Maria Grazia Capolupo, che in E-Lex è responsabile del contenzioso civile.
Un altro socio fondatore dello studio, l’avvocato Giovanni Maria Riccio, è allievo della scuola di dottorato all’Università di Salerno coordinata dal professor Pasquale Stanzione, presidente del collegio del Garante, e dalla moglie, la professoressa Gabriella Autorino. E anche altri funzionari dell’autorità risultano appartenere alla stessa «famiglia accademica».
Scorza sostiene di essersi astenuto quando ha scoperto che l’Asl abruzzese era difesa dallo studio “amico”, anche se non risulta
dal provvedimento: «Gli uffici avevano proposto una sanzione di 5.000 euro e il collegio, all’unanimità, ha deciso di ammonire il titolare del trattamento anziché infliggere una sanzione poco più che simbolica. Non solo il conflitto di interessi non c’è stato perché non ho partecipato al voto ma non sarebbe stato determinante neppure se avessi partecipato».
(da agenzie)
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