I VERI BENI DI LUSSI DEI NUOVI RICCHI; PRIVACY E ISOLAMENTO
NIENTE CODE, NIENTE ATTESE, NIENTE FOLLA
La nuova élite globale vive in un ecosistema costruito per eliminarle ogni attrito
quotidiano: niente code, niente attese, niente folla. Un universo fatto di ristoranti privati, torri residenziali iper-esclusive, jet, auto con autista, suite inaccessibili ai più e servizi sartoriali che anticipano i desideri prima ancora che vengano espressi.
Il caso emblematico è Miami, oggi magnete irresistibile dei super-ricchi: meta storica delle élite del Nordest, d’Europa e dell’America Latina, è diventata un hub di finanza e tecnologia che ha moltiplicato “creatori di ricchezza” e, con loro, la domanda di lusso totale. Qui nasce un’economia parallela in cui ogni esperienza è privata, curata, protetta da sguardi esterni.
Come scrive Arian Campo-Flores sul “Wall Street Journal”, il profilo del nuovo lusso è definito da tre parole: efficienza, risparmio di tempo, servizio radicale. I developer Masoud e Stephanie Shojaee arrivano ai ristoranti membri-only con i cocktail già pronti e le bacchette personalizzate; volano su jet privati e vengono scaricati in hotel attraverso ingressi separati, direttamente nella suite.
Il concetto si replica nell’architettura: nel grattacielo Bentley Residences, un ascensore porta l’auto direttamente nel “garage nel cielo” a fianco del salotto. Tutto è pensato per massimizzare privacy e isolamento. Gil Dezer, il real-estate mogul che ha
brevettato il sistema, racconta di viaggi su isole private con elicottero, ville distanziate e butler sempre disponibili: «Il lusso supremo è la privacy».
Non mancano le esperienze personalizzate: centri benessere affittati per intere giornate a 150mila dollari, feste private con star come Fat Joe ed El Alfa, club culturali come Faena Rose con ingressi selezionati e 80 eventi esclusivi all’anno. Nei dinner club come ZZ’s, un “culinary concierge” può ricreare un intero menù di viaggio o orchestrare una degustazione di caviale in 12 portate.
La socialità è selezionata: “i discorsi sono più profondi e sicuri”, dice Stephanie Shojaee. Le boutique vengono sostituite da spedizioni periodiche di collezioni private, complete di sarto a domicilio.
Il turismo diventa un’estensione di questa filosofia: ville scozzesi con elicottero personale, isole affittate integralmente, suite sopra Dior con shopping notturno e chef stellati in volo da qualunque parte del mondo.
La ricchezza dei super-ricchi americani è raddoppiata in dieci anni, superando i 23 trilioni di dollari, e la loro capacità di comprare tempo, silenzio e accesso esclusivo ha creato una nuova infrastruttura del lusso globale: un mondo a parte in cui vivere “esattamente come si vuole vivere”.
(da (Wall Street Journal)
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