IL BLITZ DI SALVINI DIVENTA UN FLOP: VA IN UN CONDOMINIO DOVE SONO SISTEMATI I PROFUGHI MA TUTTO E’ IN ORDINE
POI SOSTIENE CHE SI SENTE “LA PUZZA DEL CESSO”, MA FORSE ERA IN RELAZIONE AI VISITATORI
Una ronda via Facebook in un condominio di Monza. Alla ricerca dei profughi ospitati sulla base di un intervento della prefettura.
Protagonista il segretario della Lega Matteo Salvini che, impugnato il telefono, guida un gruppo di militanti del Carroccio.
Inquadrature fugaci verso tutte le persone di colore che passano.
Tutto regolare e allora si passa alle tipiche sue considerazioni: “Messo bene, questo – uno dei commenti – scarpe Nike, bella maglietta. E noi paghiamo”.
Anche perchè quelli “messi male” sono affogati nel Mediterraneo, ma questo per lui non ha rilevanza.
Per un ex comunista padano prevale l’invidia sulle scarpe e sulle magliette che ai tempi in cui frequentava i centro sociali erano out.
Che siamo taroccate lo sa, ma ovviamente fa finta di nulla, serve far passare il messaggio che i profughi sono ricchi, qualche coglione che ci crede lo si trova ancora.
Un giovane si ferma e spiega educatamente di essere nigeriano. Un altro non si ferma. “Guarda quanti sono”, i commenti degli accompagnatori del leader della Lega. Incursioni abusive negli appartamenti.
Il blitz del leader del Carroccio però non regala particolari sorprese.
Entrando in uno degli appartamenti “contestati” Salvini trova alcuni migranti a un tavolo e un appartamento relativamente in ordine.
Le condizioni degli spazi comuni sono buone, le immagini si rivelano un autogol.
E allora Salvini punta sull’olfatto che non si può verificare:” la puzza del cesso si sentiva fino dalle scale”.
Qua possiamo anche crederci, ma probabilmente dipendeva dai visitatori.
(da agenzie)
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