IL BLUFF DI RENZI NON SPAVENTA NESSUNO: ANCORA BOCCIATI VIOLANTE E BRUNO
LA MINACCIA DEL VOTO ANTICIPATO NON ATTACCA: NIENTE QUOTA 570 PER ENTRAMBI: BRUNO SI FERMA A 544, VIOLANTE A 526
La minaccia di voto anticipato scandita da Matteo Renzi di fronte alla Camere non basta a sboccare l’impasse sull’elezione dei due giudici della Consulta e dei membri laici del Csm.
All’undicesima votazione è ancora fumata nera.
Non ce la fa nè Luciano Violante nè Donato Bruno a raggiungere il quorum di 570 voti. Con l’aggiunta di una clamorosa sorpresa.
Il candidato di Forza Italia raggiunge quota 544 voti, e quindi sale rispetto alla votazione del giorno prima in cui si era attestato a quota 529.
Violante è sotto, a quota 526. In calo rispetto ai 530 del giorno prima.
E per la prima volta in calo da tre votazioni.
Niente quorum neanche sul Csm: Luigi Vitali ha ottenuto 389 voti, Alessio Zaccaria 140 e Nicola Colaianni 136.
Il volto del vicesegretario Lorenzo Guerini in tarda serata è lo specchio della preoccupazione.
Perchè è evidente che qualcosa non ha funzionato. Chi ha assistito allo scrutinio racconta che su 57 schede c’era solo il nome di Donato Bruno, mentre su 36 solo quello di Violante.
Un dato che alimenta i sospetti sulla “lealtà ” con cui è stato sostenuto il ticket.
Con una parte di Forza Italia che ha giocato ad azzoppare Violante.
Perchè ormai, come accaduto nelle precedenti votazioni, è evidente che i gruppi del partitone azzurro sono fuori controllo. E nei voti poco organizzati confluiscono più malumori: verso il patto del Nazareno, verso lo strapotere di Verdini, verso Berlusconi ormai assente dalla vita del partito.
E confluisce l’antipatia atavica verso l’ex presidente della Camera.
Insomma, i veleni scorrono a fiumi nel segreto dell’urna. E per la prima volta autorevoli fonti Pd ammettono che “il problema è politico”. E che a questo punto è difficile trincerarsi dietro l’alibi di questi giorni che il problema è solo tecnico e legato agli assenti.
Alla Camera gli assenti erano molto pochi. Per l’occasione sono arrivati anche quelli che di solito non si vedono mai, come gli avvocati di Silvio Berlusconi e Niccolò Ghedini.
Per tutto il giorno si respirava un’aria di cauto ottimismo. Bruno, seduto su un divanetto, aveva praticamente la processione di parlamentari che a urne ancora aperte si congratulavano per il risultato.
E invece nell’urna si sono materializzate le resistenze sul “patto del Nazareno”. Neanche la minaccia di voto anticipato riesce a piegarle.
Anzi, accade proprio l’opposto: “Il cambio di marcia invocato dal presidente del Consiglio non si realizza. Renzi non cambia verso al Parlamento” dice un democrat a serata inoltrata.
E il voto su Luciano Violante rischia di diventare un caso. In casa democrat aleggia il fantasma dei 101. Del tradimento nell’urna.
È un fantasma “politico”, molto poco tecnico. Perchè tutto, dalle parti del Nazareno, anche il voto della Consulta rientra in una partita più grande, quella del Great game per il Quirinale.
Lo spiega a microfoni spenti un parlamentare molto vicino alla trattativa: “Violante alla Corte da molti viene vissuto come ingombrante. Sai, va alla Corte, organo costituzionale e di garanzia per eccellenza, poi ne diventa presidente… E quando si apre la successione di Napolitano, non dico che è candidato, ma è l’unico che arriva all’appuntamento da non rottamato, anzi da esponente della vecchia guardia votato sia dal partito di Renzi che da quello di Berlusconi. Per parecchi tutto questo è scomodo”.
Si spiegherebbe così la “freddezza” con cui Renzi lo avrebbe sostenuto.
A caldo trapela dal Nazareno che il premier non ha intenzione di mollarlo. E che si sta valutando un modo per rendere più controllabile il voto.
Magari dando precise indicazioni per renderlo tracciabile, come accade quando si elegge il capo dello Stato.
Chiedendo ad alcuni gruppi di votare “Violante”, ad altri “Luciano Violante” ad altri “L. Violante”. Chissà .
Il dato è che il ticket è stato bocciato. Bruno confidava a più di un parlamentare le sue preoccupazioni. Perchè è chiaro che, se cade la candidatura di Violante, cade anche la sua.
A notta fonda sia Bruno sia Violante sono ancora in campo.
Sia pur azzoppati dalle resistenze del Parlamento.
(da “Huffingtonpost“)
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