IL DISCORSO DI CONTE: “BASTA PROVOCAZIONI O MI DIMETTO, LE REGOLE UE VANNO RISPETTATE”
“VOGLIO UNA RISPOSTA RAPIDA E CHIARA E ATTEGGIAMENTI CONSEGUENTI”… LE REAZIONI POLITICHE
Parla Giuseppe Conte. Ed evoca le dimissioni. Nel suo atteso discorso agli italiani, ha detto chiaramente che non intende farsi consumare dalla perenne rissa tra M5S e Lega. “Non mi presto a vivacchiare, a galleggiare. E sono pronto a rimettere il mio mandato nelle mani del presidente della Repubblica”.
Parla dalla Sala dei Galeoni a Palazzo Chigi, non la solita location degli incontri con la stampa. Ed è un discorso con cui dice basta al clima da campagna elettorale. Basta alle ingerenze dei ministri in aree non di loro competenza.
Ma sottolinea anche che le regole dell’Unione europea vanno rispettate, finchè non saranno cambiate. È un discorso agli italiani, ma soprattutto un avvertimento ai due vicepremier: “Alle forze politiche chiedo una risposta chiara e rapida”. Anche se non chiarisce qual è la sua deadline.
“Andiamo avanti se tutti mantengono la parola, non abbiamo tempo da perdere”, è stata la prima replica di Salvini. E poi avverte: “Sui vincoli Ue il voto ha parlato chiaro”.
“Il Movimento 5 Stelle è la prima forza politica di maggioranza – ha sottolineato Di Maio – e ha sempre sostenuto questo governo. Lo abbiamo sempre fatto lealmente e crediamo che ci sia ancora tanto da fare e soprattutto un contratto da rispettare. Noi siamo leali, vogliamo metterci subito al lavoro e crediamo che i fatti siano la migliore risposta in questo momento. Questa è l’unica maggioranza possibile”. E chiede un vertice già nella giornata di domani
La reazione di Nicola Zingaretti arriva dal Pisano, dove il segretario Pd è in campagna elettorale: “Conte ha ammesso la paralisi, il disastro e il fallimento del suo governo che noi denunciamo da settimane”.
“Le ‘comunicazioni importanti’ di Giuseppe Conte – dice Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e portavoce dei gruppi azzurri – si trasformano nella naturale continuazione di questo governo: una tragica barzelletta. In una sorta di seduta di autocoscienza assolutoria, Conte si loda e si imbroda vanagloriandosi dei pessimi risultati di un esecutivo contronatura.
(da agenzie)
Leave a Reply