IL LEGHISTA STUCCHI DEL COPASIR: “NESSUN DOSSIER DEI SERVIZI SEGRETI SU ONG E TRAFFICANTI” . ORA SI PUO’ CERTIFICARE CHE SALVINI E’ UN DIFFAMATORE
DOPO IL PROCURATORE DI SIRACUSA, ANCHE IL PRESIDENTE PADANO DEI SERVIZI SEGRETI SMENTISCE CLAMOROSAMENTE SALVINI E DI MAIO E ASSESTA UNA MAZZATA AI DIFFAMATORI
Non esiste nessun dossier degli 007 italiani sui presunti rapporti tra Ong e scafisti.
La smentita arriva direttamente dal presidente del Copasir, Giacomo Stucchi. “Con riferimento alle notizie circolate circa l’esistenza di un rapporto (dossier) predisposto dai Servizi segreti italiani e attestante rapporti tra scafisti e Ong per il controllo del traffico dei migranti nel Mediterraneo, dopo le verifiche del caso, alla luce di informazioni assunte, ritengo corretto evidenziare come tali notizie risultino prive di fondamento”, afferma in una nota il presidente del Copasir.
Stucchi smentisce così in maniera categorica le dichiarazioni del leader leghista Matteo Salvini, che due giorni fa aveva parlato di un dossier dei servizi su scafisti e Ong.
Dossier che non esiste e non è mai esistito.
Proprio come non esiste, secondo la Procura di Siracusa, “nessun elemento investigativo” che indichi la possibile esistenza di legami tra le organizzazioni in questione e i trafficanti di esseri umani.
Alla Procura di Siracusa “non risulta nulla per quanto riguarda presunti collegamenti obliqui o inquinanti tra Ong o parti di esse con i trafficanti di migranti. Nessun elemento investigativo”.
Così il procuratore di Siracusa, Francesco Paolo Giordano, in Commissione Difesa del Senato, sul caso dei presunti legami tra organizzazioni non governative e trafficanti al centro di un’indagine partita dalla Procura di Catania.
Il magistrato ha aggiunto che ci sono Ong più collaborative con l’autorità giudiziaria e altre meno, chiarendo tuttavia come la Procura siracusana non abbia mai interpretato questa circostanza “come un ostacolo alle indagini, ma come un atteggiamento ideologico, una sorta di coerenza: loro sono a favore del migrante e non a favore della polizia”.
“A noi come ufficio – ha spiegato Giordano nel corso di un’audizione davanti alla Commissione Difesa del Senato – non risulta di asseriti collegamenti, obliqui o inquinanti, tra Ong e trafficanti, eppure abbiamo sentito centinaia di persone in proposito. Certo, c’è Ong e Ong, c’è struttura e struttura: ci sono organizzazioni che si servono di imbarcazioni perfette, conformi ai codici di navigazione, e che hanno un atteggiamento collaborativo con la polizia giudiziaria, e organizzazioni che si servono di imbarcazioni molto meno efficienti e che hanno un atteggiamento molto meno collaborativo”. “Ma questo – ha spiegato il procuratore – non lo interpretiamo come una volontà di ostacolo alle indagini o un favoreggiamento di altri reati ma come un atteggiamento ‘ideologico’, coerente con chi svolge un tipo di lavoro umanitario e che di per sè è a favore del migrante”.
Chi getta “fuoco politico” sulle Ong che salvano vite nel Mediterraneo compie “un atto ipocrita e vergognoso”. Con queste parole monsignor Giancarlo Perego, direttore di Migrantes, fondazione Cei, condanna indirettamente i politici – da Luigi di Maio (M5S) a Matteo Salvini (Lega Nord) – che in questi giorni hanno sparato a zero sulle organizzazioni non governative che operano al largo delle coste libiche, sulla scia dell’inchiesta aperta dalla Procura di Catania.
Secondo monsignor Perego, nuovo arcivescovo di Ferrara, “è giusto che la Procura e la Magistratura siano vigili e assumano conoscenze sulla situazione attuale nel Mediterraneo, perchè i migranti non siano doppiamente vittime”. Ma un conto è vigilare, un altro sfruttare le indagini a fini politici.
“Però il fuoco politico indistintamente sulle nove Ong che operano nel Mediterraneo per salvare le vite umane – di fronte alle morti che sono passate a oltre 5 mila nel 2016 rispetto alle 3 mila del 2015 – con risorse di fondazioni bancarie e di privati, della società civile, è stato un atto ipocrita e vergognoso”.
Al Senato ha parlato anche Loris De Filippi, presidente di Medici senza frontiere. “È una polemica odiosa e strumentale che ci lascia profondamente indignati. Noi lavoriamo in totale trasparenza e collaborazione, ma chiediamo rispetto per il lavoro di tante Ong che si sono sostituite alle autorità pubbliche e il cui lavoro al momento rappresenta l’unica possibile soluzione-tampone a un problema che spetterebbe ad altri gestire”, ha dichiarato De Filippi.
“Non riceviamo 1 euro da Soros” e “non riceviamo un centesimo dalle istituzioni europee e dai governi dei Paesi membri per il nostro dissenso con alcune politiche Ue”, ma “riceviamo un cospicuo sostegno dalle donazioni dell’8 per mille”, ha chiarito in audizione Marco Bertotto, advocacy di Msf, rispondendo a una domanda del parlamentare M5S, Vincenzo Santangelo, sui finanziatori, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul contributo dei militari italiani al controllo dei flussi migratori nel Mediterraneo e l’impatto delle attività delle organizzazioni non governative.
Sulle Ong è intervenuto in Senato anche il responsabile del Gruppo interforze di contrasto all’immigrazione clandestina, sostituto commissario Carlo Parini, che ha spiegato come a bordo delle navi delle Ong ci sia una separazione tra l’equipaggio e il personale delle Ong.
“Spesso sono navi prese in affitto da armatori, dove dunque gli equipaggi non possono decidere autonomamente cosa fare ma devono eseguire quanto gli viene chiesto dal personale delle Ong”.
“Ciò non vale invece – ha aggiunto – per quanto riguarda il Moas, dove invece tutto è dell’organizzazione, equipaggio e operatori, lavorano in simbiosi. Loro possiedono eccellenti imbarcazioni, strumentazioni di bordo molto moderne, operano con droni alla ricerca di migranti”. Ma anche nel caso del Moas, ha sottolineato, “non abbiamo mai avuto notizia di coinvolgimenti con trafficanti”.
(da agenzie)
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