IL LIVORE DELLA DUCETTA RIGURGITATO SU DRAGHI, FACENDO PURE INCAZZARE MACRON E SCHOLZ, HA ORIGINE DAL FATTO CHE LEI PATISCE IL CARISMA DELL’EX PREMIER
MA QUANDO, IN PIENA ALTERAZIONE EMOTIVA, CON GLI OCCHI SPIRITATI, HA ACCUSATO IL SECONDO GOVERNO CONTE DI AVER FIRMATO LA RIFORMA DEL MES A GENNAIO 2021, “CONTRO IL PARERE DEL PARLAMENTO” E “COL FAVORE DELLE TENEBRE”, MELONI HA PESTATO UN MERDONE GROSSO COSI’. QUESTA DECISIONE ERA STATA PRESA NEI DUE MESI PRECEDENTI, SUPPORTATA ANCHE DA UN VOTO DEL PARLAMENTO, E LA FIRMA ERA SOLO UNA FORMALITÀ
Come mai, quelle che dovevano essere le comunicazioni sul Consiglio europeo di domani (in ballo il “pacchetto Meloni” su Mes e Patto di Stabilità), la premier coatta della Garbatella le ha trasformate in una crisi di nervi ormai prossima a un disturbo mentale?
Intanto, quando i senatori del Pd l’hanno sbertucciata irridendola, “Tanto il Mes lo dovete ratificare comunque”, a quel punto non ci ha visto più.
Ormai è chiaro che la nevrastenia della poverina non regge né il suo camelontismo in campo europeo né che qualcuno le rinfacci i proclami anti-Mes di quando era seduta tranquillamente all’opposizione e lo liquidava come “anticamera della troika” e “cappio al collo”.
Se poi uno ha voglia di elencare tutte le contraddizioni di Meloni, durante la sua ascesa dal 4% dei tombini di via della Scrofa al 27 di Palazzo Chigi, non finirebbe più.
L’ultima gag-ata è stato l’invito all’adunata di Atreju, la festa di Fdi, il 17 dicembre, del leader del partito di estrema destra Vox, Santiago Abascal, quel tipino fine che ha dichiarato in un’intervista che “verrà il momento in cui la gente vorrà impiccare per i piedi” il premier socialista spagnolo Pedro Sanchez.
Per la verità, la Meloni aveva invitato l’altro suo alleato dell’euro-gruppo dei Conservatori (Ecr), il polacco Mateusz Morawiecki, il quale ha declinato perché ancora non si è ripreso dalla sconfitta elettorale subita dal filo europeo Donald Tusk, legato al Ppe.
Il livore rigurgitato, senza nominarlo, su Mario Draghi, e contemporaneamente facendo pure incazzare Macron e Sholz (“Per alcuni la politica estera è stata semplicemente farsi fotografie con Germania e Francia, anche senza portare a casa niente”), ha origine dal fatto che lei patisce la personalità e il carisma internazionale dell’ex premier – vedi come il governativo ‘’Corriere della Sera’’ sbatte a pagina 15 il ritorno di Draghi, dopo un anno lontano da palazzo Chigi, per la presentazione sull’altare di Sant’Ignazio di Loyola del libro del vice direttore del quotidiano di via Solferino, Aldo Cazzullo.
(da Dagoreport)
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