IL PRESIDENTE TEDESCO WOLF SI DIMETTE PER AVER OTTENUTO DA UN AMICO UN PRESTITO AGEVOLATO, IN ITALIA NON SI DIMETTONO NEANCHE SE LI BECCHI MENTRE SI FOTTONO I SOLDI
LA MERKEL COSTRETTA AD ANNULLARE LA VISITA IN ITALIA : “IL NOSTRO STATO DI DIRITTO PREVEDE CHE TUTTI I CITTADINI SIANO UGUALI DAVANTI ALLA LEGGE”… BEATI LORO
Il presidente tedesco Christian Wulff, 52 anni, si è dimesso.
Lo ha annunciato lo stesso presidente nel corso di una dichiarazione dalla sede della presidenza, il castello di Bellevue a Berlino: “Ho fatto degli errori, ma sono stato sempre in buona fede – ha detto Wulff -. C’è bisogno di un presidente che possa dedicarsi completamente alle sfide europee e abbia fiducia ampia dei cittadini. Gli sviluppi di questa settimana hanno dimostrato che questa fiducia non c’è più e quindi non c’è altra possibilità che abbandonare questa carica: oggi perciò mi dimetto”, ha aggiunto.
Annullata la visita del cancelliere tedesco, Angela Merkel, in programma oggi a Roma.
La Merkel avrebbe dovuto incontrare alle 12 a Palazzo Chigi il premier Mario Monti e a seguire si sarebbe recata al Quirinale per una colazione di lavoro con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
“Ho ascoltato le dimissioni di Wulff con molto rammarico”. Così il cancelliere tedesco in conferenza stampa ha commentato la decisione del presidente al quale ha rivolto un ringraziamento.
“Lui si è dedicato con dedizione e grande impulso alla Germania, ha rappresentato sempre degnamente questo Paese, anche all’estero”, ha aggiunto la Merkel, ma ora “il presidente riteneva di non potere servire più il popolo”.
Il cancelliere ha, poi, annunciato: “I partiti si riuniranno per trovare un accordo per un successore. Vogliamo condurre i colloqui in maniera veloce. I partiti che governano la Repubblica federale, la Cdu e la Fdp dopo consultazioni assieme ai socialdemocratici ai Verdi/Bundnis cercheranno di trovare un candidato comune per l’elezione del prossimo presidente della Repubblica federale tedesca”.
Poi ha concluso: “Il nostro stato di diritto prevede che siamo tutti uguali davanti alla legge”. “Credo di essermi comportato in maniera retta senza commettere illeciti e questo verrà dimostrato – ha detto Wulff -. Sono convinto che il mio recarmi alla Procura di Hannover mi scagionerà in tutti i modi”.
Poi ha aggiunto: “Lascio la strada libera al mio successore. Il presidente del parlamento insieme al capo di governo sceglieranno il prossimo successore. Giovedi ne parleranno”, ha detto ancora Wulff.
Il presidente della Camera Bassa Horst Seehofer (CSU), assume l’incarico di presidente di transizione della Repubblica federale tedesca.
Ieri, la Procura di Hannover, nel nord della Germania, ha annunciato di aver chiesto l’annullamento dell’immunità per il presidente della Repubblica, accusato da due mesi di illeciti.
Il presidente della Repubblica tedesca gode della stessa immunità dei parlamentari: possono essere perseguiti penalmente solo se il Bundestag concede l’autorizzazione.
E il parlamento dovrà riunirsi in seduta plenaria per decidere del caso.
Nelle ultime ore c’è stata una drammatica accelerazione della crisi al vertice dello Stato tedesco. Mercoledì sera la procura di Hannover ha aperto un’inchiesta nei confronti del presidente per interesse privato in atti di ufficio: su di lui pesa l’accusa di avere ottenuto un prestito di 500mila euro da un imprenditore amico, con un tasso di favore del 4%, quando era governatore del Land della Bassa Sassonia.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la notizia di tre pernottamenti in un albergo dell’isola di Sylte di 258 euro l’uno, pagati sempre da un imprenditore a lui vicino e che Wulff dice di aver rimborsato in contanti.
Anche la giovane moglie di Wulff, la bella Bettina, 38 anni, è finita nel calderone mediatico per dei vestiti di grandi firme (tedesche) ricevuti in omaggio.
Il presidente tedesco ha tentato di riacquistare un po’ di credibilità e allontanarsi dai quotidiani attacchi della stampa tedesca (in prima linea la Bild) con un viaggio in Italia di tre giorni, dal 13 al 15 febbraio, ma non è bastato.
Oltre ai partiti dell’opposizione anche nei settori della maggioranza di governo è venuto meno il sostegno politico al capo dello Stato, a partire dal partito liberale, che ha già preso chiaramente le distanze. ”Per rispetto alla massima carica che ricopre, Wulff deve adesso trarre le conseguenze”, aveva dichiarato Heiner Garg, vicepresidente del land dello Schleswig-Holstein. Un alto esponente della Csu bavarese, partito fratello di quello di Angela Merkel, aveva dichiarato che è ”inimmaginabile un presidente che si rechi in Procura”.
La Merkel ha telefonato al premier italiano Mario Monti per annunciare di dover rinviare la visita.
Si è trattato di una telefonata cordiale, durante la quale la Merkel ha assicurato di voler venire in Italia al più presto.
Come spiegano fonti del governo italiano i due capi di governo si risentiranno anche in giornata. Stamani anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto una telefonata dalla Merkel.
“La Cancelliera Merkel e il Presidente Monti si terranno in stretto contatto durante il fine settimana, in vista dell’Eurogruppo di lunedì”, ha fatto poi sapere Palazzo Chigi.
A fine mattinata su iniziativa di Monti, c’è stata una conversazione telefonica a tre, con la cancelliera Merkel e il primo ministro greco Lucas Papademos: “Al termine di questo colloquio, dettagliato e condotto con spirito costruttivo – si legge nel comunicato – i tre partecipanti si sono dichiarati fiduciosi che lunedì all’Eurogruppo potrà essere raggiunto l’accordo sulla Grecia”.
È la seconda volta in poco meno di un mese che un incontro tra Mario Monti e Angela Merkel a Roma viene annullato. Il 20 gennaio scorso infatti avrebbe dovuto tenersi nella Capitale un vertice tra il premier italiano, la cancelliera tedesca e il presidente francese Nicolas Sarkozy, ma venne rinviato per improvvisi impegni di quest’ultimo legati alla politica transalpina.
Stavolta a fare slittare il vertice Merkel-Monti sono questioni interne alla Germania, con la crisi istituzionale legata all’inchiesta sul presidente Christian Wulff che potrebbe portare già oggi alle sue dimissioni.
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