IL QUESITO SBAGLIATO E UNA OCCASIONE PERSA
BASTAVA LIMITARSI A CHIEDERE L’ABROGAZIONE DELLA NORMA SENZA RENDERLO PROPOSITIVO CON LA RIASSUNZIONE NELLE AZIENDE CON PIU’ DI CINQUE DIPENDENTI
Il referendum sull’articolo 18 non si farà : la parte bocciata non si limitava ad abrogare la norma introdotta dal governo Renzi, ma aggiungeva – con un eccesso di zelo che oggi la Corte ha punito – di estendere la possibilità di essere riassunti anche nelle aziende con più di cinque dipendenti, trasformando così il quesito da abrogativo a propositivo.
Un errore che si poteva benissimo evitare.
Ma anche uno schiaffo morale ai 3,3 milioni di italiani che si erano affidati fiduciosi alla Cgil.
Questa era l’occasione, per il più grande sindacato, di riconciliarsi, nel fuoco di una grande battaglia referendaria, con buona parte dei lavoratori che gli hanno voltato le spalle in questi anni.
Sarebbe bastato poco in fondo: telefonare a un bravo giurista.
Concetto Vecchio
(da “La Repubblica”)
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