IL REATO DI IMMIGRAZIONE CLANDESTINA NON SERVE PROPRIO A NULLA: SOLO A GARANTIRE UNO STIPENDIO AI FORCAIOLI
MAGISTRATI E FORZE DELL’ORDINE LO HANNO CAPITO DA TEMPO, SOLO UNA DESTRA CHE LUCRA SULL’IGNORANZA FINGE CHE SIA UNA COSA SERIA
Il reato di immigrazione clandestina così come attualmente concepito e sanzionato, oggettivamente “non serve proprio a nulla”.
Non previene. Non combatte e non elide il problema.
Quello dell’immigrazione incontrollata e della lotta ai “commercianti di vite umane” (e finanche di morte) è un problema serio. Un problema che postula una riflessione profonda, misure adeguate ed un generalizzato moto riformatore.
Pur rimanendo soltanto “in superficie” (il tema, infatti, è, “tremendamente”, molto più ampio e complesso), la previsione incriminatrice di che trattasi: a) non prevede nessuna limitazione e/o restrizione della libertà personale (ma soltanto un’ammenda – dai 5 ai 10 mila euro – che, non solo risulta – ex facto – “inesigibile” ed “inevasa”); b) impegna addirittura i tribunali con migliaia di procedimenti ogni anno senza che ad alcunchè di positivo si addivenga.
La depenalizzazione in parola, invece: 1) renderà più spedite ed efficaci le espulsioni (e sempre che ve ne siano i presupposti); 2) eviterà di intasare inutilmente l’attività dei Tribunali; 3) consentirà di acquisire, in guisa adeguata alla vigenti regole probatorie, elementi utili nelle indagini sulla criminalità , nazionale ed internazionale, che gestisce gli sbarchi clandestini.
E “poco” non è, anzi…
Una destra credibile si batterebbe “per quello”.
Il tempo di abbandonare l’agone degli “urlatori” e dei “destri forcaioli” è arrivato da un pezzo anche se soltanto “quelli” che non vanno più a votare sembrano averne consapevolezza.
Salvatore Castello
Right BLU – La Destra Liberale
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