IL SOVRANISTA PUTINIANO: L’INCONTRO SEGRETO TRA SALVINI, L’AMBASCIATORE RUSSO E CAPUANO, ALL’INSAPUTA DI DRAGHI
CENA A TRE CONFERMATA DALL’AMBASCIATA POCHI GIORNI DOPO LO SCOPPIO DELLA GUERRA… COSENTINO (FORZA ITALIA): “CAPUANO? UN IMBROGLIONE”
Ha incontrato, almeno una volta, quell’uomo che ha trascorso gli ultimi mesi (prima di allontanarsi dai riflettori) a minacciare l’Italia per le sue posizioni di condanna alla Russia per l’invasione dell’Ucraina e la guerra che ne è conseguita.
E le conferme di questi colloqui (fisici, non telefonici) tra Matteo Salvini e l’ambasciatore russo in Italia Sergej Lavrov sono stati confermati dalla stessa segreteria della rappresentanza russa a Roma.
E in loro compagnia, a completare il terzetto (che diventa quartetto considerando la presenza di un traduttore), c’era anche quella figura quasi mistica che risponde al nome di Antonio Capuano, diventato nel giro di poche settimane una sorta di super-consulente del leader della Lega per quel che riguarda gli Affari Esteri.
A fornire tutti questi dettagli è Emiliano Fittipaldi dalla prima pagina del quotidiano “Domani”.
Il giornalista ha raccontato di aver interpellato molti degli attori protagonisti (anche a loro insaputa) di questa vicenda che risale al 1° marzo scorso.
La guerra era iniziata da pochi giorni (il 24 febbraio), ma proprio all’inizio del mese successivo ci sarebbe stato questo incontro a tre: da una parte del tavolo l’ambasciatore Razov, dall’altra la coppia Salvini-Capuano.
Dalla Lega hanno detto di esser rimasti all’oscuro di questa vicenda, ma anche che “non ci sarebbe nulla di male”. Dalla segreteria dell’ambasciata di Mosca a Roma, invece, hanno confermato il vis-à-vis proprio in quella data.
Da Palazzo Chigi, invece, sottolineano come di questa iniziativa privata e personale Mario Draghi non sia mai stato avvisato dal segretario della Lega (spiegando come tutto ciò sia “gravissimo”).
“Sì, confermo l’incontro tra Salvini e l’ambasciatore Razov. È il nostro lavoro accogliere le persone, anche politici come Salvini, che fa parte della maggioranza di governo. Per quanto riguarda il contenuto, non possiamo dire cosa è stato detto”.
Con queste parole Valentina Sokolova, portavoce dell’ambasciata russa a Roma, ha risposto alla richiesta di informazioni su quella cena avvenuta a Roma la sera del 1° marzo.
Un incontro tra Salvini e Razov, e alla presenza di Antonio Capuano (che però ha smentito tutto ciò a “Domani”), senza avvisare Mario Draghi. Inoltre, viste le reazioni interne, sembra che nessuno della Lega fosse a conoscenza non solo di questo colloquio tra il segretario e l’ambasciatore russo in Italia, ma anche del ruolo di quell’ex deputato campano nelle strategie adottate dall’ex ministro dell’Interno.
In attesa di conoscere le reazioni, anche pubbliche, di Mario Draghi nei confronti di Matteo Salvini, sul quotidiano La Repubblica Conchita Sannino ha ripescato una sorta di curriculum di Antonio Capuano, l’ex deputato di Forza Italia ed ex Consigliere Comunale della sua città, Frattaminore.
“Capuano si fa chiamare “professore” presentandosi a Tor Vergata con l’ex ministro della Cultura del Qatar, Hamad Bin Abdulaziz Al-Kawari: ma l’Ateneo gli riconosce temporaneamente solo un incarico in Diritto internazionale, da mille euro l’anno.
Appare come titolare di una società, la Rhenda Europe Ltd, collegata fino a poco tempo fa a un ufficio piantato a Roma nel cuore di Piazza di Spagna. E tra i suoi incarichi c’è quello di avvocato dell’ambasciata del Kuwait”.
La Repubblica spiega che lo stesso Capuano non era una delle personalità più apprezzate all’interno di Forza Italia. Cosentino lo definì “imbroglione” e dallo stesso partito hanno spiegato la cronistoria della sua elezione a Montecitorio nel 2001: “Fu inserito in lista perché nel collegio arrestarono il direttore generale della Asl sciolta per camorra, pochi giorni prima della chiusura delle liste”.
Ma Capuano non è mai stato indagato per nulla. Il suo nome non compare in nessuna indagine e, dunque, si tratta di velate accuse che – se non confermate – sono da ritenere non veritiere. Sta di fatto, però, che questa nuova ribalta mediatica per questo non meglio definito ruolo al fianco di Salvini hanno acceso le luci dei riflettori su quell’avvocato, diplomato perito elettronico che si è laureato (“digitalmente”) solo dopo aver ottenuto lo scranno a Montecitorio. Luci che hanno anche acceso gli imbarazzi nel Carroccio.
(da NextQuotidiano)
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