IL TRONO DI RE TRAVICELLO TAJANI: RIDISEGNA IL PARTITO CON LA NOMINA DI SUOI TRE FEDELISSIMI, NESSUNO SPAZIO PER MARTA FASCINA
I MALUMORI CONTINUANO A SERPEGGIARE TRA GLI AZZURRI: CRITICHE PER NON AVER ALLARGATO IL SUO BOARD AI GOVERNATORI: IL SUD
Adesso c’è anche la data del congresso di Forza Italia: si terrà il 24 e 25 febbraio, prima delle Europee. Una data approvata all’unanimità nel corso della segreteria di Forza Italia., Va da sé, il vicepremier sarà della partita e al momento non sembrano profilarsi rivali. «Non vedo possibili competitor — confida un deputato vicino a Marta Fascina —. In primo luogo perché per curriculum Antonio è il più adatto. Dopodiché forse qualcuno potrebbe spuntare…».
Non è dato sapere chi. Bocche cucite. Si procede insomma per gradi, senza strappi. Il partito sembra essere un moloch. Nel corso delle segreteria viene poi confermata la candidatura di Adriano Galliani per le elezioni suppletive di Monza.
«Ho parlato con Meloni e Salvini.C’è la loro piena condivisione» garantisce Tajani. Dopodiché spazio a tre nuove nomine: Raffaele Nevi come nuovo portavoce del partito, Francesco Battistoni come responsabile del settore organizzazione e Alessandro Battilocchio come responsabile del settore elettorale.
Eppure resta un rumore di sottofondo. C’è chi lamenta che «le tre nomine siano di stretta osservanza tajaniana», così il neo-segretario si assicura «il comando del partito» fino al congresso. E allo stesso tempo anima la giornata azzurra il caso di Tullio Ferrante.
Il fedelissimo di Marta Fascina, attuale uomo delle tessere, non ha ricevuto i galloni da responsabile di settore. Il caso Ferrante diventa oggetto di discussione nei dietro le quinte del partito. Si tratta di una dimenticanza o di un mancato riconoscimento della quasi moglie del Cavaliere?
«È solo una questione tecnica, deve essere modificato lo statuto» sottolinea il diretto interessato. Non a caso, dopo qualche ora il partito precisa che «l’ufficio adesione di Forza Italia diventerà, come l’ufficio elettorale, settore nazionale e sarà guidato dall’attuale responsabile Tullio Ferrante».
Antonio Tajani serra i tempi. La road map fissata dal segretario pro-tempore è serrata e passa dalla chiusura del tesseramento prevista per il 30 ottobre. L’obiettivo è quello di cristallizzare una situazione che lo vede ampiamente in pole position e chiudere l’attuale fase di transizione con una legittimazione della sua leadership.
Le uniche vere novità, nella riorganizzazione interna di Forza Italia, sono le nomine di tre fedelissimi nei posti chiave di Forza Italia: organizzazione, elezioni e portavoce.
Tajani affida a Francesco Battistoni da Montefiascone, suo storico collaboratore, già sottosegretario all’Agricoltura del governo Draghi, la guida della “macchina” sul territorio e, tramite Alessandro Battilocchio, potrà gestire le campagne elettorale, dunque avere l’ultima parola sulla selezione dei candidati al momento delle liste.
Il vicepremier avrà un suo portavoce, Raffaele Nevi, attuale vicepresidente vicario del gruppo alla Camera, che curerà “i rapporti quotidiani con la stampa”, Da definire, a questo punto, le competenze del senatore Alberto Barachini, confermato al settore “Comunicazione e immagine”. Possibile che al sottosegretario all’Editoria sia affidato un ruolo più legato alla strategia complessiva.
Per il resto, nessun’altra novità nella squadra, solo conferme. E un fatto evidente: chi pensava ancora che per Marta Fascina, ex compagna di Berlusconi, potesse esserci un ruolo nel partito, è stato smentito. La deputata, che non si fa vedere alla Camera da oltre quattro mesi, non figura nell’organigramma disegnato da Tajani.
Ma non vengono premiati neanche i parlamentari a lei vicini, da Alessandro Sorte a Stefano Benigni: il primo, che ha preso il posto di Licia Ronzulli come coordinatore in Lombardia, nella fase precedente alla morte del fondatore era dato in corsa per un incarico dirigenziale di maggior livello.
E il sottosegretario Tullio Ferrante, in un primo momento, era stato escluso dall’elenco dei capi-dipartimento. Un upgrade che, dopo immediate polemiche sottotraccia, è stato effettuato con un comunicato riparatore. Ma, per dare la “promozione” a Ferrante, servirà una modifica dello Statuto.
I malumori continuano a serpeggiare, ma non ufficialmente, e a Tajani è stato chiesto in via riservata di continuare a riunire un paio di volte a settimana la segreteria, per una condivisione. E c’è chi lo critica per non aver allargato il suo board ai governatori: il Sud, che pure è il bacino di voti più consistente di Forza Italia, è sottodimensionato nella mappa dei dipartimenti.
Non è chiaro neppure se salterà fuori un altro candidato: «Dipenderà dalle regole congressuali», fa sapere il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè. La famiglia del Cavaliere? Resta alla finestra: confermata formalmente la candidatura di Adriano Galliani nel collegio senatoriale di Monza, nessun impegno politico diretto per i figli e per il fratello dell’ex premier, Paolo Berlusconi.
(da agenzie)
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