IL VOTO DISGIUNTO PER ALEMANNO DI 51.000 ROMANI
LA LINEA POLITICA DEL NUOVO GOVERNO L’HA TRACCIATO IL POPOLO ROMANO DELLE PERIFERIE
Partiamo dai dati: Gianni Alemanno, nei 15 giorni che hanno separato il primo turno dal ballottaggio ( partiva col 40,74% dei consensi) ha guadagnato 7.562 voti ogni 24 ore, Francesco Rutelli ( partiva col 45,77% dei voti) ne ha persi 6.042 al giorno. Lentamente ma inesorabilmente Alemanno è arrivato ad assommarne 783.225 ( 53,66%) , guadagnandone 105.875, mentre Rutelli ne ha raccolto 676.472 ( 46,34%), perdendone 84.654. L’ex ministro dell’Agricoltura ha distanziato l’avversario di 106.753 voti, ribaltando il pronostico di due mesi fa.
Ritornare indietro nel tempo di qualche mese farebbe bene a tanti, anche a chi oggi esalta una vittoria e la fa sua ( i vertici del PdL) dimenticando che, in questo caso, il merito è degli elettori e non tanto dei “capibastone” . Tre mesi or sono, nessuno voleva fare il candidato sindaco del PdL al Comune di Roma: la componente di Forza Italia aveva sbolognato ” la pratica” a quella di AN, dando per scontata la sconfitta netta. Candidati di bandiera non se ne trovavano, Alemanno era perplesso e ne avrebbe fatto volentieri a meno, Gasparri si defilò in 24 ore, Fini propose la Meloni e persino lei chiese tempo “per riflettere” e alla fine declinò l’offerta. C’era poi la concorrenza di Storace, di Baccini e dell’Udc…un guazzabuglio e una corsa a defilarsi. Alla fine Alemanno accettò per “spirito di servizio” dopo aver prenotato, come indennizzo, un posto da Ministro del Welfare . Per tutti una battaglia persa in partenza e condotta , fino al voto del 14 aprile, un po’ sottotraccia, l’obiettivo massimo era evitare che Rutelli vincesse al primo turno.
E il 14 aprile, il popolo romano, dal centro e (soprattutto) dalle periferie diede un segnale politico al Centrodestra: dateci un segno di “cambiamento”, regalateci un sogno, era la voce che giungeva fino a Palazzo Grazioli e in via della Scrofa. Berlusconi , l’unico vero “animale politico” del PdL, capta l’atmosfera e invita formalmente i “piccoli” Storace, Baccini e Udc a schierasi con Alemanno, in un clima di coesione, un atto apprezzato e “non arrogante” di cui gli va dato atto. Arrivano due adesioni ufficiali e un “libertà di voto” che riportano Alemanno appena alle spalle del “cicoria”. L’esponente della “destra sociale” a quel punto comincia a crederci, azzecca i messaggi nelle due settimane di ballottaggio, si sbatte nelle periferie e nelle borgate, lotta alla pari nei “duelli televisivi” con il navigato avversario e saggiamente evita la “sovraesposizione” di altri esponenti del PdL che avrebbe portato più danni che vantaggi.
Si arriva a domenica e il popolo romano dà un segnale preciso e impressionante che distruggerà la corsa di Rutelli, le speranze di Veltroni e gli interessi della corte dei miracoli dei salotti buoni e radicalchic della Capitale: saranno 50.691 gli elettori “di sinistra” che voteranno Zingarelli alla Provincia, ma per il Comune scelgono Alemanno, utilizzando il voto disgiunto. Ovvero la metà dei 100.000 voti persi da Rutelli al ballottaggio, non si limitano ad astenersi, ma votano il candidato del Centrodestra.
Di fronte all’aumento, in un anno, dell’ 8,8% degli stupri, del 12,7% delle rapine, del 20,3% dei danneggiamenti e incendi dolosi, del 30,7% delle estorsioni, di fronte a periferie abbandonate, al degrado di interi quartieri lasciati marcire nella indifferenza della Giunta capitolina, ad un abbassamento costante della qualità della vita, alla mancanza di decoro urbano, di trasporti efficienti, di pulizia e di illuminazione, l’elettorato “povero” e “borgataro” che vive sulla propria pelle l’emarginazione sociale alla “periferia dell’Impero” assiste a questa scena: il candidato del centrodestra che scende nelle strade di Corviale e Torbellamonica, stringe le mani del “popolino”, rassicura “gli invisibili” e “gli ultimi”, garantisce disabili e “nuovi poveri”, promette “tolleranza zero” per i delinquenti e dall’altro il candidato del Centrosinistra che fa salire sul palco, nel comizio di chiusura, registi di grido, attori famosi, nani e ballerine, miliardari e zoccole di lusso, industriali e palazzinari, finanzieri e clown, attricette e tenutarie di salotti buoni, i suoi “grandi elettori”, i “referenti” della sinistra degli affari della Capitale.
E’ questo il tassello fondamentale della svolta, sono quei 51.000 elettori che votando Alemanno e non Rutelli, pur essendo di sinistra, hanno dato un segnale preciso al Governo, indicando la via da seguire anche al Governo nazionale. Hanno restituito virtualmente il braccialetto antistupro a Rutelli anche tante donne: non si ammanettano le donne, cari “progressisti”, si ammanettano i delinquenti! Non si puniscono le potenziali vittime, si colpiscono gli aggressori! Vergognatevi di sparare tali cazzate, ma dove vivete? Perchè non provate voi a rientrare la sera tardi, dopo una giornata di lavoro, in certi quartieri degradati, con l’ultimo metrò o l’ultimo bus? Il popolo romano vi ha fatto scendere dalle vostre auto blu a calci in culo, lo volete capire? Altro che attrici con vasca Jacuzzi, fate aspettare il bus alle vostre figlie o a vostra moglie di sera e capirete la vita che fa la povera gente…
Quanto ai “vincitori” del Centrodestra, si mettano al lavoro e si dimostrino degni della chance che il popolo ha dato loro. Perchè la politica non si fa nei Palazzi, si fa rappresentando le istanze della gente comune. Fatti non parole . Vale per tutti.
La vignetta è stata tratta da: www.ilgiulivo.com
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