IN EUROPA, COME PREVEDIBILE, NON HANNO GRADITO L’IPOTESI DI UNA PROROGA DI UN ANNO ALLE CONCESSIONI BALNEARI
“VA ASSICURATA PARITÀ DI TRATTAMENTO. NO AL MONOPOLIO DELLE RISORSE PUBBLICHE”. E POI L’UE RICORDA CHE È GIÀ APERTA UNA PROCEDURA DI INFRAZIONE”… LA MELONI NON HA CAPITO CHE STA SCHERZANDO CON IL FUOCO (POI SI LAMENTA SE NON LA INVITANO ALLE CENE CON ZELENSKY)
“Cogliamo l’occasione per ribadire che il diritto Ue richiede che le norme nazionali” sui servizi “assicurino la parità di trattamento degli operatori, promuovano l’innovazione e la concorrenza leale” e “proteggano dal rischio di monopolio delle risorse pubbliche”.
Lo dice all’ANSA un portavoce della Commissione Ue dopo il via libera della commissione Bilancio e affari costituzionali del Senato alla proroga di un anno delle concessioni balneari.
A Bruxelles si ricorda come una procedura d’infrazione contro Roma sia già aperta a causa del mancato rispetto della direttiva Bolkestein e ulteriori rinvii non migliorino la situazione.
Nel giorno della trasferta a Bruxelles della presidente del Consiglio o Giorgia Meloni, impegnata nel Consiglio europeo che si apre nel pomeriggio dopo la visita di Volodymyr Zelensky, la Commissione europea torna a bacchettare l’Italia sul tema delle concessioni balneari. Rievocando i richiami già rivolti a Roma a garantire la piena concorrenza anche nel settore delle spiagge, un portavoce dell’esecutivo di Bruxelles ha voluto «ribadire che il diritto Ue richiede che le norme nazionali sui servizi assicurino la parità di trattamento degli operatori, promuovano l’innovazione e la concorrenza leale e proteggano dal rischio di monopolio delle risorse pubbliche».
La nuova bacchettata all’Italia arriva all’indomani del via libera della commissione Bilancio e affari costituzionali del Senato alla proroga di un anno delle concessioni balneari (sino al 31 dicembre 2024, dunque). Bruxelles – riferisce l’Ansa – ricorda come una procedura d’infrazione contro Roma sia già aperta a causa del mancato rispetto della direttiva Bolkestein e ulteriori rinvii non migliorino la situazione.
(da agenzie)
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