IN PADAGNA I BOATI DEI CACCIA MILITARI SCATENANO LA PSICOSI: FORSE PENSAVANO FOSSE L’INVASIONE ISLAMICA
L’HASHTAG #ESPLOSIONI TREND TOPIC SU TWITTER, TRA IRONIE E FAKE NEWS
I primi a dare notizia dei due forti boati in Lombardia provocati da una coppia di caccia dell’Aeronautica militare decollati per intercettare un Boeing 777 di Air France sono stati i social network.
Tra le 11.20 e mezzogiorno Facebook e Twitter sono stati invasi dalle segnalazioni degli utenti che si interrogavano su due forti “esplosioni”.
Una vera e propria psicosi, che ha fatto entrare l’hashtag #esplosioni tra i trend topic della giornata.
C’è chi ha pensato a una bomba, chi al terremoto: “La prima esplosione, fortissima, con forte spostamento d’aria, la seconda, dopo 10″, meno forte… però confermo di aver sentito il rumore prolungato” scrive qualcuno, “Aiutooooo ci sono stati due botti forti ke mi è tremato il negozio paura” scrive un altro utente su un gruppo Facebook cittadino e subito sotto compaiono decine di commenti. “Quasi mi veniva un infarto” dice Mario 17. “Ho chiamato a scuola di mia figlia e mi hanno detto che li hanno fatti uscire in cortile” risponde un altro.
Insomma, nel giro di pochi minuti il panico da “attentato” si è diffuso per tutta la Lombardia, amplificato anche dai passaparola su Whatsapp.
Centralini intasati di telefonate, evacuate scuole e tribunale di Bergamo. La paura si era diffusa in un raggio di circa 50 km.
E’ stata un’emergenza vera e non una manovra incauta quella che ha messo in allarme mezza Lombardia, questa mattina intorno alle 11.30 quando due caccia F-2000 “Eurofighter” dell’Aeronautica militare hanno rotto il muro del suono provocando un boato avvertito in un raggio di 50 chilometri in Lombardia.
I caccia erano decollati dalla base di Istrana (Treviso), sede del 51esimo Stormo. Il loro comando era in allarme per un Boeing 777 dell’Air France che, partito dall’Isola della Reunion e diretto a Parigi, non rispondeva al contatto radio con l’Agenzia italiana del traffico aereo.
Il velivolo sembrava dirigersi verso Milano o Torino e, come prevedono le procedure militari, il responsabile delle operazioni ha ordinato ai piloti di superare la barriera del suono e affiancare l’Air France che, a quel punto, ha ripreso i contatti radio facendo immediatamente cessare la paura generale di un dirottamento in corso.
Il bang per quella manovra supersonica assomigliava al rumore di un’esplosione e aveva spaventato mezza Lombardia.
Si era udito a Como e in Brianza, a Saronno, ma anche a Brughiero e a Cantù, ad Agrate, Biassono, Verderio, nei comuni sul Seveso e sull’Adda. A Bergamo, addirittura, alcune scuole erano state evacuate così come il tribunale. In procura, addirrittura, si è staccato il vetro di un rosone all’ingresso, fortunamente nessuno è rimasto ferito. E anche a Milano le segnalazioni erano state tantissime.
I casi in cui caccia si alzano in volo su allarme per intercettare velivoli sospetti non sono rari, come ha spiegato l’Arenautica militare. I “decolli su allarme”, i cosiddetti “scramble”, nella quasi totalità dei casi avvengono quando voli di linea perdono il contatto radio con gli enti del traffico aereo, come avvenuto oggi con il Boeing
L’Aeronautica militare assicura “la sorveglianza dello spazio aereo nazionale 365 giorni all’anno, 24 ore su 24, con un sistema di difesa integrato, fin dal tempo di pace, con quello degli altri paesi appartenenti alla Nato”.
Per ridurre al minimo i tempi d’intervento, legati alla particolare situazione di necessità i velivoli militari superano la barriera del suono causando veri e propri boati come quelli di oggi.
(da agenzie)
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