INIZIATA L’OPERAZIONE SOVRANISTA DI SPARGERE ODIO CONTRO LA RAGAZZA DEL DITO MEDIO A SALVINI: PUBBLICANO IL SUO NOME E PIOVONO MINACCE E INSULTI
LA SOLITA MISERABILE OPERAZIONE SOVRANISTA, SOLO SALVINI PUO’ FARE IL DITO MEDIO AL PROSSIMO PROTETTO DA CENTO AGENTI
Il canale social partito di Matteo Salvini ha pubblicato la foto della ragazza che ha fatto il dito medio a Salvini mentre il Capitano dormiva beato in aereo. «Complimenti alla signorina per l’educazione. E poi sarebbe Salvini che semina odio…» commenta la pagina ufficiale del Carroccio.
Però così è troppo poco. Perchè mentre la Lega si mette a dare lezioni di educazione e di bon ton (dopo che Salvini ha messo alla gogna per mesi donne, ragazze e ragazzine colpevoli di non pensarla come lui) scrivendo «ma noi non odiamo nessuno e auguriamo buona vita e Buon Natale anche a lei e al suo dito medio» aggiunge un piccolo dettaglio alla foto della ragazza che gira da questa mattina sui social.
Quel particolare, che non era presente nell’immagine originale dimostra quanto poco importi a chi gestisce la comunicazione di Salvini di arginare l’odio sui social e quanto invece abbia l’interesse di buttare benzina sul fuoco.
Perchè alla foto dell’anonima ragazza la Lega appiccica sopra lo screenshot del suo profilo Instagram (che al momento risulta sospeso così come l’account Twitter con lo stesso handle), con tanto di nome in bella vista e non censurato.
Ce n’era bisogno? La risposta ovviamente è no, non c’era alcuna necessità di dare in pasto alla Bestia le generalità della ragazza, di diciannove anni, colpevole dell’orribile gesto di vilipendio al Capitano.
Si poteva tranquillamente fare lo stesso identico post, usando la foto e tutto quanto senza dover per forza aggiungere il nome e il cognome della ragazza.
In questo modo la Lega fallisce nell’intento esplicito del post, quello di rivendicare la propria diversità , e centra il vero obiettivo: spargere odio.
Del resto a chi accusa la ragazza di viltà perchè il dito lo ha fatto mentre Salvini aveva gli occhi chiusi basta ricordare che quando Salvini agitava la bambola gonfiabile “Laura Boldrini” non lo faceva certo davanti all’ex presidente della Camera, il coraggiosone.
E visto che l’esperimento sulla pagina della Lega era andato bene Luca Morisi ha pensato bene di riproporlo — identico e senza censurare il nome della ragazza — anche sulla pagina ufficiale di Salvini, quella da quasi quattro milioni di fan, sempre con il nome e il cognome in chiaro e ben visibile. Chissà chi dei due è più maleducato e sparge più odio.
Ma siccome quel vaffanculo non è un reato quei gran geni che gestiscono la comunicazione leghista hanno dovuto mettere il carico da undici consentendo a tutti i cinquecentomila fan della pagina di conoscere il nome e il cognome della protagonista dell’efferato gesto.
E ci vuol poco per risalire al profilo Facebook, e magari intasarlo di messaggi e di insulti. Anzi, è proprio quello che chiedono alcuni leghisti e simpatizzanti di Salvini, come quella che commenta «la cosa migliore è che ora tutti la cercano e la insultano, che pagliaccia!».
E giusto per ribadire che alla Lega sono contro l’odio nessuno sta moderando i commenti che contengono insulti alla ragazza.
Ad esempio c’è quello, delicatissimo, che scrive «il dito mettilo nell’ano così avrai piacere qualche volta», chissà se è un esperto che parla per esperienza personale oppure è solo uno che ritiene di essere particolarmente sagace.
Eppure quando si tratta di moderare i commenti critici verso Salvini o la Lega la scure del censore si abbatte con una rapidità e una precisione invidiabili.
E a qualche leghista poco sveglio è sfuggito addirittura il nome della ragazza e chiede di pubblicarlo perchè «la gente deve sapere» (cosa, di grazia?).
Per fortuna che un solerte amico della Lega lo informa che il nome è scritto nella foto.
Nelle condivisioni al post della Lega si trovano delle vere perle di educazione e gentilezza, come quello che scrive che la ragazza è «nata da pervertiti pedofili comunisti» e che «ti dovrebbe acchiappare un immigrato per sistemarti. Stronza».
Oppure il raffinatissimo poeta che scrive «a una che si comporta così si può tranquillamente dire che è ducata come può esserlo una troia da strada statale». Eppure il dito medio è un gesto politico tipico del leghismo da Umberto Bossi a Matteo Salvini passando per Mario Borghezio.
(da “NextQuotidiano”)
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