INSEGUITO DAI POLIZIOTTI, POI IL PESTAGGIO: IL CASO SHOCK NEL CPR DI GRADISCA
LA DENUNCIA SUL CENTRO MIGRANTI E IL RISCHIO SCABBIA
Da settimane il cpr di Gradisca è teatro di proteste per le condizioni di vita, la qualità del cibo, una sospetta epidemia di scabbia che sta via via contagiando tutti i trattenuti
Un uomo che corre, solo l’intimo addosso, dietro di lui degli agenti in tenuta antisommossa lo rincorrono. Quando lo
raggiungono lo strattonano e lo portano in una stanza vicina. Non si vede cosa succede, lo si intuisce. Anche grazie ai rumori, forti, metallici. E poi le grida di qualcuno, presumibilmente colui che gira il video: «No, no».
È la scena, terribile, che mostra un video filtrato dall’interno del Centro per il rimpatrio di Gradisca d’Isonzo e pubblicato dalla rete No Cpr.
In un altro filmato si vede il prosieguo di quella scena: lo stesso uomo riverso a terra, il viso e il capo insanguinati. A un certo punto qualcuno gli solleva la testa, lui sembra quasi incosciente. Il pavimento lercio, bagnato. Gli ambienti bui. «Riceviamo segnalazioni simili almeno una volta la settimana», denunciano dalla rete.
Le proteste dentro il Cpr di Gradisca
Da settimane ormai il Cpr di Gradisca è teatro di proteste per le condizioni di vita, la qualità del cibo, una sospetta epidemia di scabbia che sta via via contagiando tutti i trattenuti. «Nel Cpr di Gradisca le condizioni di vita sono in progressivo peggioramento, così come la qualità del cibo. A questo si aggiunge una sospetta epidemia di scabbia, che sta via via contagiando i trattenuti. In questo quadro, si registra una dura repressione, con azioni violente da parte delle forze dell’ordine». È quanto denuncia la rete. Le condizioni igieniche, così come l’assistenza medica sono i nodi principali del centro. Chi riesce a uscire spesso denuncia pestaggi e abusi che vengono poi confermati da diverse inchieste in tutta Italia. Eppure, nessuna segnalazione è mai arrivata, salvo rarissimi casi, dai medici in servizio nei centri. Del resto, in tutto e per tutto sono dipendenti delle cooperative e società che li
gestiscono. Va ricordato inoltre che le persone che si trovano nei centri non non hanno commesso reati, sono persone senza documenti.
La richiesta di un’interrogazione parlamentare
«Quanto accaduto nel Cpr di Gradisca d’Isonzo va immediatamente chiarito dal Governo, e lo chiedo con un’interrogazione parlamentare urgente. La risposta alle proteste per le condizioni igieniche da parte di persone che, a tutti gli effetti, sono detenute nei Cpr non può essere rappresentata dai manganelli». Lo scrive in una nota Angelo Bonelli, parlamentare AVS. «I Cpr sono luoghi di detenzione per migranti che non hanno commesso reati. Il video pubblicato da Repubblica, che mostra agenti di polizia in tenuta antisommossa e una persona migrante con il volto coperto di sangue, è inaccettabile per uno Stato di diritto. Il ministro Piantedosi spieghi cosa è accaduto», conclude Bonelli.
(da Open)
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