LA CITTADINANZA NEGLI ALTRI PAESI: COME FUNZIONA IN EUROPA
IN TUTTI I PAESI EUROPEI LA NORMATIVA IN VIGORE PERMETTE AI FIGLI DI IMMIGRATI NATI IN ITALIA DI ACQUISIRE LA CITTADINANZA IN TEMPI PIU’ RAPIDI CHE NEL NOSTRO PAESE
Jus soli e ius sanguinis. La maggior parte degli Stati europei adotta lo «ius sanguinis», il diritto di sangue, imperniato sull’elemento della discendenza o della filiazione, seppur con norme spesso più morbide di quelle vigenti in Italia.
Francia
È un’eccezione, lo «ius soli» (il diritto di nascita) vigeva dal 1515 come negli Usa, ma progressivamente, da Chirac in poi, si è attenuato.
Ora la legge prevede che per un bambino nato in Francia da entrambi genitori immigrati questi possano chiedere la cittadinanza per il figlio entro il 13 anno di età .
A sedici anni la può chiedere il ragazzo stesso.
Ma per i maggiorenni nati e vissuti per 18 anni su suolo francese c’è l’obbligo di prendere la cittadinanza francese.
Germania
Vige lo ius sanguinis, ma esistono facilitazioni per chi nasce sul suolo nazionale da immigrati residenti: è sufficiente che uno dei due genitori viva legalmente in territorio tedesco ed abbia vissuto lì per almeno 8 anni e sia in possesso di regolare autorizzazione al soggiorno o di permesso di soggiorno illimitato da almeno tre anni, per concedere al figlio il diritto alla cittadinanza al momento della nascita.
Irlanda
I nati nel Paese da genitori immigrati possono ottenere la cittadinanza se uno dei genitori ha un permesso di residenza permanente o ha risieduto regolarmente nel Paese per almeno tre anni prima della nascita del figlio.
Belgio
La cittadinanza è automatica a 18 anni se si è nati nel Paese o entro i 12 se i genitori vi hanno risieduto per 10 anni.
Spagna
Ottiene la cittadinanza chi è nato nel Paese se dimostra di avervi risieduto almeno un anno dal momento della nascita.
Portogallo
È prevista la naturalizzazione alla nascita se uno dei genitori immigrati ha risieduto nel Paese 10 anni o 6 se proveniente da un Paese di lingua portoghese.
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