LA CRISI DELLA SINISTRA INIZIA DALLE TERRAZZE ROMANE
DALL’ANTIFASCISMO ALL’ATTICISMO MILITANTE : CAMERE CON SVISTA POPOLO
L’inserto satirico de “l’Unità ” ieri ha preso di mira “l’atticismo militante” radical chic che piange per “Roma fascista”, proponendo alcune vignette di Stefano Disegni sulla sconfitta di Rutelli al ballottaggio per Roma., una graffiante storiella che prende di mira un gruppetto di “ricchi borghesi romani”, vicini al Pd, che piangono Roma, conquistata dai barbari “fascisti”, mangiando e bevendo. Sparisce la sinistra dal Parlamento, ma non quella fighetta dagli attici e dalle terrazze con vista sul Cupolone e sul Pantheon, dove la sera si riunisce la crema dei salotti buoni romani con la puzza sotto il naso e “Repubblica” sottobraccio. “Che famo? ‘ndò andamo ?” ironizza la satira, ricordando il fallimentare slogan veltroniano. Ma l’aristocrazia rossa delle terrazze e dei salotti radical chic è ben fotografata da Dagospia che ne indica target e look: età media sui 50 anni, abbronzatura perenne, pancetta per gli uomini e lifting estremo per le donne, schiave del botulino e in astinenza da silicone. Mare finto povero a Fregene e Ponza, con puntata a Capalbio per i più intellettuali, ricchi contratti Rai con qualunque Cda, case a Trastevere o a Campo de’ Fiori, attico o terrazza per accogliere amici e compagni di viaggio. Una vera e propria Casta, che aveva toccato il cielo con la Festa del Cinema di Veltroni, il più grande spreco di soldi e di energie che Roma abbia mai ammirato negli ultimi venti anni.
Ma, al di là della satira benefica di “Emme”, l’allegato de “l’Unità “, non è ancora iniziato un vero dibattito all’interno della Sinistra su questa “tendenza” di frequentare ormai più assiduamente il migliore salotto della capitale, quello di Maria Angiolillo, piuttosto che le fabbriche. Senza accorgersi, come ricorda tardivamente Lucia Annunziata, che il popolo della Sinistra “odia i simboli del Potere”. Ha ragione il massamediologo Kluas Davi quando dice: ” Ho lavorato come consulente di Fassino nel 2006 e gli avevo detto che non era il caso di andare nei salotti romani, ma piuttosto di stare tra la gente comune. Il politico è il primo testimonial della sua politica. Se lui non applica le teorie di austerità che sostiene, non rende certo credibile il suo programma. Hanno pensato che la normalizzazione dell’ex Pci passasse dai salotti. Invece no, l’elettorato di sinistra è calvinista, rifiuta questi simboli.”… Continua la sua analisi Davi ” E la barca di D’Alema poi…, qualunque politico di buon senso non avrebbe mai comprata una barca di quel costo: questa si chiama arroganza e cecità . E poi quanti errori: il comizio con la Ferilli, la Dandini, il duetto con Clooney, ma cosa hanno da dire un’attrice miliardaria, una presentatrice Tv e un attore hollywodiano ? Che testimonial sono? La gente non sa nemmeno cosa è un loft., come lo slogan ” I care”, assurdo nel Paese europeo dove si parla di meno l’inglese.
Commenti ci sono stati anche da parte di Andrea Romano, l’ex direttore di “Italianieuropei”, il pensatoio dei diesse, che afferma ” Per la sinistra italiana, con la doppia sconfitta, è caduto il mondo, a Londra i laburisti stanno già cercando un nuovo candidato forte e cercano di promuovere una classe dirigente nuova. Qui si discute se far diventare Marini presidente. Trovo incredibile che Veltroni non si dimetta, a Londra sarebbe inconcepibile. Qui da noi il grande dibattito nel Pd, dopo il voto, è sulla nomina dei capigruppo. Hanno perso le politiche, hanno perso il governo, hanno perso Roma. Cosa deve ancora accadere? Una bomba atomica? Solo da noi il sogno dell’opposizione è controllare un leader dimezzato”.
Ma tra tante voci libere e satira graffiante, l’establishment della sinistra continua a preferire le terrazze…da lì il popolo si vede piccolino…davvero molto lontano, troppo per capirlo e interpretarlo.
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