LA DISCUSSIONE SULLE AZIENDE “ESSENZIALI” O MENO: LE MODIFICHE CAMBIANO BEN POCO
CHIUSI I CALL CENTER “IN USCITA” E NON IN ENTRATA E ALCUNI SETTORI CHIMICI E METALMECCANICI… NELL’ELENCO PERO’ NE ENTRANO ALTRE
La corsa contro il tempo contro la minaccia degli scioperi sembra per il momento fermarsi, con il raggiungimento dell’intesa dei sindacati confederati con il governo, in questa fase di emergenza Coronavirus.
È questo l’esito del confronto conclusivo tra i ministri dell’Economia, Roberto Gualtieri, e dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo.
È stato rivisto l’elenco delle attività produttive considerate essenziali e indispensabili, e che quindi restano aperte e in funzione, dopo che la prima lista era stata considerata troppo ampia dalle rappresentanze sindacali e dopo che erano stati annunciati per oggi, 25 marzo, scioperi in vari settori (e alcuni si sono effettivamente svolti).
Nella lista aggiornata dei codici Ateco — che identificano le attività che resteranno aperte mentre il paese resta in lock down per combattere il contagio — restano le attività dei call center, che pure avevano fatto discutere, ma «con l’esclusione delle attività in uscita (outbound) e dei servizi telefonici a carattere ricreativo». I call center in entrata «possono operare in relazione a contratti stipulati con soggetti che svolgono attività economiche che restano aperte».
Saltano, rispetto alla precedente lista: la fabbricazione di spago, corde, funi e reti. Resta la fabbricazione di carta, ad esclusione dei codici 17.23 e 17.24. Resta la fabbricazione di prodotti chimici ma vengono esclusi di codici: 20.12 — 20.51.01 — 20.51.02 — 20.59.50 — 20.59.60. Esce dalle attività che resteranno aperte la ‘fabbricazione di articoli in gomma’. Resta la fabbricazione di articoli in materie plastiche ma vengono esclusi i codici 22.29.01 e 22.29.02. Escono: fabbricazione di macchine per l’agricoltura e la silvicoltura, fabbricazione di macchine per l’industria alimentare, delle bevande e del tabacco (incluse parti e accessori), commercio all’ingrosso di altri mezzi ed attrezzature da trasporto.
Non erano previsti, e ora lo sono, i codici per la fabbricazione di vetro cavo, di radiatori e contenitori in metallo per caldaie per il riscaldamento centrale e di imballaggi leggeri in metallo.
Inserite anche le attività di fabbricazione di macchine automatiche per la dosatura, la confezione e per l’imballaggio, di fabbricazione di macchine per l’industria della carta e del cartone (incluse parti e accessori), e le attività delle agenzie di lavoro temporaneo (interinale) — in relazione a quanto resta in piedi.
(da agenzie)
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