LA MARGHERITA RISORGE PER UN GIORNO E SCOPPIA LA LITE SUL TESORETTO
IN BALLO CI SONO 20 MILIONI DI EURO DA SPARTIRSI TRA LE VARIE ANIME….DA DECIDERE IL DESTINO DEL QUOTIDIANO “EUROPA”
Un po’ come degli ex alunni che tornano compagni di classe.
La Margherita di Rutelli risorge per un giorno.
Con tanto di simbolo alle spalle, nella sala dello stenditoio in largo del Nazareno (dove ormai si tengono le riunioni del Pd), si rivedono i big di Dl.
Doppia convocazione: al mattino alle 9 e alle 21. Oggetto: approvazione del bilancio 2010.
Non proprio una cosa pacifica.
Dal momento che si annuncia una resa dei conti.
Sui circa 20 milioni di “tesoretto” della Margherita si sono scatenati gli appetiti dei tanti ex che hanno fatto parte del partito che fu di Rutelli.
L’assemblea in due round (proprio per spulciare i documenti, alla fine è venuto l’ok all’unanimità ) dovrebbe essere l’ultimo atto di quel che resta del partito che ha co-fondato (con i Ds) il Pd.
È ancora in vita come soggetto giuridico per via dei rimborsi elettorali.
Ma entro quest’anno dovrebbe chiudere baracca.
Polemiche su cosa fare dei soldi: come liquidare e a chi.
Compaiono «gli indignati ex Margherita». Sono cento esponenti della ex Circoscrizione estero del partito, ora nel Pd, i quali hanno mandato una lettera a Enzo Bianco e a Francesco Rutelli.
Dichiarano la loro «indignazione per la eventuale decisione di ridistribuire tra alcune componenti politiche i residui attivi derivanti dal finanziamento pubblico ai partiti». Chiedono che l’assemblea non decida, bensì si apra un confronto: «In un momento di crisi etica ed economica come quella che sta attraversando il nostro Paese, non ci possano essere atteggiamenti di abuso partitocratrico, da parte di esponenti che si richiamano al centro-sinistra e a componenti democratiche del nostro Paese. Qualsiasi decisione deve prevedere la “restituzione” alla società civile e all’associazionismo attivo». In pratica propongono che il “tesoretto” vada ai terremotati dell’Aquila o ad associazioni di volontariato.
Qualcuno già parla di “guerra dei Roses”.
Bianco propone un comitato con i big ex Dl – Bindi, Franceschini, Letta, Parisi, Rutelli, Lusi – per la liquidazione del “patrimonio”, pensando soprattutto alla sorte del quotidiano del partito, Europa.
A contestare l’assemblea anche i non invitati come Carra e Lusetti (ora nell’Udc) e Dini del centrodestra.
Bianco spiega che questo è nelle regole.
Beppe Fioroni ricorda che fintanto ci sono 20 mila euro di rimborsi del Molise, l’esercizio non può chiudere.
Paolo Gentiloni si limita ai sentimenti: «Nostalgia canaglia».
(da “La Repubblica“)
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