LA MEDIAZIONE A SINISTRA SENZA LIMITI DI PIERO FASSINO: “RIDISCUTIAMO TUTTO, ANCHE IL JOBS ACT”
NELL’INTERVISTA AL “CORRIERE”, IL “FOGLIO BIANCO” E LA CONVERGENZA SU JUS SOLI E BIOTESTAMENTO
L’impresa è di quelle ardue anche per uno a cui vengono riconosciute doti di mediazione fuori dal comune.
Piero Fassino ha cominciato le sue consultazioni con le diverse anime del centrosinistra alla ricerca di un’unità che al momento sembra molto lontana.
L’apertura al dialogo è però totale, senza limiti.
In un’intervista al Corriere della Sera, l’ex sindaco di Torino torna sulla metafora del “foglio bianco” da riempire di convergenze possibili per riscrivere il centrosinistra. Nessuna chiusura anche sulle primarie di coalizione, “se è necessario un passaggio come quello delle primarie possiamo farlo. Non c’è tabù, nè pregiudizio”.
Il primo atto è stato incontrare il presidente del Senato Piero Grasso e la presidente della Camera Laura Boldrini, entrambi molto presenti negli ultimi giorni nel dibattito sul futuro della sinistra. Proprio la Sinistra e i Radicali hanno chiesto a gran voce l’approvazione dello Ius Soli. Richiesta a cui il Pd sembra voler dare una risposta positiva.
“Sono d’accordo. Occorre fare ogni sforzo per creare le condizioni per approvarlo in questa legislatura, e anche il fine vita. Si tratta di leggi fondamentali sul terreno dei diritti e della civiltà . Dirò di più, vogliamo approvarle indipendentemente da quello che sarà l’ esito delle trattative nel centrosinistra: sono diritti civili irrinunciabili, patrimonio di tutti, non bandiere di parte”.
Il primo appuntamento è però con la manovra economica. Fassino chiarisce che si può modificare, ma con un occhio ai conti.
“Da parte nostra c’è la massima apertura: l’unico discrimine è la compatibilità finanziaria. Detto questo, siamo disponibili a esaminare tutte le proposte, sul fronte sociale e su quello del lavoro, che possano migliorare la legge”.
L’apertura al dialogo riguarda anche il Jobs act, anche se Fassino ne elogia gli effetti sul mercato del lavoro.
“Di qualsiasi legge è giusto fare un bilancio. Noi siamo pronti a farlo anche sul Jobs Act. Non ignorando un dato: ha consentito la creazione di quasi un milione di posti lavoro. Certo, sappiamo che una quota ampia è a tempo determinato. Quindi è giusto discutere quali nuove misure introdurre per trasformare i contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato. Servono nuovi incentivi? Servono forme di defiscalizzazione a favore delle imprese? Servono altre misure? Discutiamone, siamo pronti. Damiano ha avanzato alcune proposte che possono essere un buon terreno di discussione”
I primi no alla mediazione di Fassino sono arrivati da compagni storici di partito come Bersani e D’Alema. L’ex sindaco intende insistere: “Renzi ha parlato di un “foglio bianco” su cui scrivere insieme i punti programmatici fondamentali. È la dimostrazione che non ci sono da parte nostra paletti o “a priori” intoccabili. Naturalmente, la possibilità di fare un’intesa non è data solo dalla volontà del Pd ma anche da quella dei nostri interlocutori”
“I nostri avversari sono i Cinque stelle e il centrodestra, non abbiamo avversari nel centrosinistra. Sappiamo che il centrosinistra è “plurale”, con forze che hanno sensibilità diverse: per noi sono tutti interlocutori di un confronto. Ed è lì, nel confronto, che si verificherà se è possibile trovare punti di intesa o no. Con alcune forze li stiamo già individuando e mi auguro che sia possibile farlo anche con Mdp”.
L’incontro con Mdp appare quindi per Fassino l’ostacolo principale. Appuntamento rinviato in vista dell’Assemblea del 2 dicembre di Mdp, Sinistra Italiana e Possibile, anche se il mediatore propone “colloqui istruttori” preparativi del vertice.
(da “Huffingtonpost”)
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