LA SCOMPARSA DEI GIOVANI IN ITALIA
FIGLI, LAVORO, STIPENDI: COSI’ LA MATURITA’ E’ SEMPRE PIU’ IN RITARDO
La popolazione tra 25 e 34 anni in Italia è in calo. Diminuiscono anche i giovani lavoratori e il 63% dei maggiorenni vive ancora con i genitori. Fra gli ostacoli i salari inadeguati e le scarse opportunità
La popolazione tra 25 e 34 anni di età in Italia secondo l’Istat è di 6,3 milioni, pari al 10,6% del totale nel 2025. Erano 8,6 milioni nel 2004 (il 15% dei residenti). Mentre gli occupati nella fascia d’età sono scesi a 4,2 milioni da 6. In termini relativi, la quota dei giovani lavoratori è diminuita dal 27,1 al 17,8 per cento. I numeri sono nel dossier del Sole 24 Ore, che racconta come le tappe della maturità si siano spostate in avanti: nel 2024 il 63% dei giovani maggiorenni viveva ancora con i genitori. Il
primo figlio arriva a 32 anni e mezzo, contro i 30,8 del 2024. Fra gli ostacoli i salari inadeguati e le scarse opportunità date dalla società.
I giovani e la maturità
L’analisi dei dati è del professor Alessandro Rosina, ordinario di Demografia all’università Cattolica di Milano. Per il libro “La scomparsa dei giovani – Le 10 mappe che spiegano il declino demografico dell’Italia”, appena pubblicato per Chiarelettere. I numeri mostrano come diventare adulti in Italia richieda sempre più tempo. La laurea arriva in media a 25 anni (26,3 per la magistrale). La casa dei genitori si lascia a 30. Il primo figlio arriva a 32,6 anni e il matrimonio a 36.9. In vent’anni l’Italia ha perso il 26.6% dei giovani. «Sono sempre meno i giovani che riescono a raggiungere tutte le tappe fondamentali della vita entro i 35 anni», spiega Maria Testa, docente di demografia all’università Luiss Guido Carli di Roma. Nel 2024 il 44% dei giovani tra 25 e 34 anni viveva ancora con la famiglia di origine. Una percentuale che sale al 63,3% se si considerano tutti i maggiorenni under 35. In pratica tra i 25 e i 34 anni solo il 56% aveva lasciato la casa dei genitori.
Il matrimonio e la laurea
Il tasso di sposi maschi nella fascia d’età tra 25 e 34 anni è passato da 36 a 22 ogni mille residenti negli ultimi vent’anni. Le spose, invece, nel 2024 sono state 24 contro le 38 ogni mille convolate a nozze nel 2005.
Aumentano anche gli anni passati sui libri. E la quota di laureati già inseriti nel mercato del lavoro prima del conseguimento del
titolo di laurea è in tendenziale aumento nel tempo. Dal 36% tra i laureati di primo livello del 2015 al 42% nel 2023 (da 27,5% a 36,1% tra i laureati di secondo livello). Oggi a lavorare è il 68,7% dei ragazzi tra 25 e 34 anni, ma solo il 22,7% di questi giovani lavoratori è un genitore: si tratta di circa 965 mila su 4,2 milioni di occupati. «In questo contesto si stima che oggi solo il 13% degli italiani tra 18 e 34 anni abbia già un figlio, un dato coerente con il calo delle nascite in corso negli anni più recenti», spiega Testa.
(da agenzie)
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