L’AFFARE SANTANCHE’: E’ ALLARME ROSSO A PALAZZO CHIGI
IN CASO DI INDAGINE LA MINISTRA IN BILICO, LA MELONI ORA TEME LA PROCURA
Alle 17:30 di una delle giornate più difficili da quando è premier, con tanto di Consiglio dei ministri rinviato per “sopraggiunti impegni personali” (una visita medica, è la versione ufficiale), la presidente del Consiglio Giorgia Meloni esce da Palazzo Chigi provando a lasciarsi alle spalle i problemi del governo. Fuma in macchina, è infuriata. La ratifica del Mes, lo scontro sulla giustizia, la tenuta fragile di Forza Italia. Questi i dossier politici che la preoccupano. Da ieri, però, se n’è aggiunto un altro e riguarda la ministra del Turismo Daniela Santanchè, adesso in bilico nel governo. Quest’ultima è finita sotto i riflettori per un’inchiesta di Report di lunedì in cui si riprendevano accuse in parte già raccontate dal Fatto (potete leggerle qui sotto): dall’inchiesta emerge una malagestione delle aziende Ki Group e Visibilia con fornitori non pagati e fatti fallire e dipendenti obbligati alla cassa integrazione. Su Ki Group non risulta alcuna indagine, su Visibilia (editoria) invece sì e a stretto giro la Procura di Milano dovrebbe chiudere l’inchiesta. È proprio in vista della chiusura delle indagini che la situazione della ministra Santanchè sta scoppiando nel governo. Le opposizioni intanto hanno chiesto a gran voce che la premier Meloni venga a riferire in aula e faccia dimettere la ministra. Al momento, però, la linea di Meloni è chiara: difendere la ministra fino a un possibile avviso di garanzia su Ki Group o un rinvio a giudizio per Visibilia. Se dal quadro giudiziario dovessero emergere fatti più gravi, le cose potrebbero cambiare: la ministra potrebbe rischiare il posto.
La giornata di ieri era iniziata con un editoriale del Foglio molto duro nei confronti di Santanchè: nell’articolo si parlava di comportamenti “gravi” e si chiedeva a Meloni di farla dimettere. Nelle ultime ore, probabilmente mercoledì sera, c’è stato un colloquio proprio tra Meloni e la ministra. La premier ha voluto sapere da Santanchè la sua versione dei fatti e chiesto rassicurazioni sulle accuse mosse da Report: già un segnale che la fiducia nei confronti della ministra del Turismo stia iniziando a vacillare. Poi, dopo le rassicurazioni, Meloni le ha detto: “Se è così non puoi stare in silenzio e devi chiarire pubblicamente per evitare sospetti”. Così nasce l’idea di un comunicato per respingere le accuse. Santanchè nel pomeriggio scrive una nota negando tutto e annunciando querele nei confronti di Report. Chi ha parlato con la ministra di FdI nelle ultime ore la definisce assolutamente “tranquilla”, quasi “inconsapevole” di quello che sta succedendo.
Ma adesso la questione Santanchè sta diventando dirimente nel governo. L’accelerazione delle ultime ore cela il timore di novità giudiziarie che potrebbero arrivare a breve. Cosa farebbe la premier di fronte a una richiesta di rinvio a giudizio? Inoltre tra i fedelissimi di Meloni c’è la paura di possibili nuovi sviluppi giudiziari che potrebbero emergere nelle carte dell’inchiesta. Non solo: il colloquio delle ultime ore tra Meloni e Santanchè non è il primo sulle vicende giudiziarie della ministra. La premier, infatti, quando erano già emerse le notizie di stampa sull’indagine nei confronti di Santanchè per il caso Visibilia, aveva telefonato alla ministra del Turismo infuriandosi per non essere stata avvisata in anticipo dell’indagine in corso da parte della diretta interessata. A preoccupare i vertici di FdI è anche la posizione del presidente del Senato, Ignazio La Russa, padrino politico della ministra e, secondo Report, legale che ha assistito Visibilia e il fondo emiratino che ha finanziato l’azienda.
Così si ragiona già di ritirare le deleghe alla ministra: in quel caso prenderebbe l’interim la stessa Meloni che ritiene il Turismo un tema qualificante per il suo governo. A questo si aggiunge una spaccatura in Fratelli d’Italia: se la componente romana vicina a Francesco Lollobrigida (a partire dal deputato Gianluca Caramanna) difende Santanchè, una parte di FdI chiede le dimissioni. “Come si fa a difendere una ministra che non pagava i dipendenti e i fornitori e poi parliamo di tutelare i lavoratori?”, dice un dirigente meloniano
(da Il Fatto Quotidiano)
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