L’ANNO DELLA VERITA’
LA RIVINCITA PER LA DIGNITA’ DI UN “ULTIMO”, MORTO NELLE MANI DELLO STATO DELLA INDIFFERENZA E DELLA CINICA IGNORANZA
Il 2018 è stato un anno importante per me, per la mia famiglia e per Stefano. Un anno terribilmente denso di emozioni. Un anno di riscatto per noi ma, anche per la verità per quanto scomoda potesse essere.
È stato l’anno del film “Sulla mia pelle” che ha fatto rivivere la sofferenza mortale di Stefano Cucchi facendola entrare nei cuori e nelle menti di tantissime persone. Anche di quelle più scettiche e lontane.
L’Associazione che porta il nome di mio fratello ha ricevuto tantissime mail di scuse da parte di coloro che non avevano capito quel che era successo nove anni fa. Migliaia di persone in tutta Italia si sono accalcate nei luoghi dove veniva proiettato. Un onda montante di consapevolezza emotiva e di umana solidarietà tutt’altro scontata in questi tempi.
La rivincita per la dignità di un ultimo morto nelle mani dello Stato di indifferenza e cinica ignoranza.
Quello la cui vita, in fin dei conti, non avrebbe avuto alcun valore per la cosiddetta società civile. Un danno collaterale perfettamente accettabile in nome del buon nome delle istituzioni.
Ho sentito il calore della gente, la commozione profonda di tantissime persone che mi hanno fatto sentire vicino Stefano. Importante non solo per me e per la mia famiglia. Importante per come è morto e per quel che è successo dopo la sua morte. Importante per lo Stato.
Infatti questo è stato anche l’anno delle confessioni, del crollo del muro di omertà , delle verità sempre più imbarazzanti svelate dal processo in corso nel quale i magistrati della Procura di Roma si sono messi sulle proprie spalle la responsabilità per la rivincita dello Stato di Diritto.
In questi nove anni di esperienze giudiziarie ho imparato sulla mia pelle che tutto questo non è affatto scontato. Purtroppo.
Sono grata al loro sacrificio, al loro impegno, al loro profondo senso del dovere.
Mi sento in colpa per tutti coloro che non hanno avuto questa possibilità .
L’altra sera stavo guardando la televisione insieme ai miei figli, Valerio che ha 16 anni e Giulia che ne ha 10. I consueti servizi natalizi dalle varie città di tutta Italia. Eravamo a tavola c’era pure Fabio. Ad un certo punto Giulia mi fa: “Mamma… voi queste città le avete viste tutte!”.
“Si Giulia – le rispondo – un giorno le vedrai pure tu, vedrai”.
“No mamma.. a me non interessa andarci – mi ribatte lei guardando Valerio – a meno che non mi succeda la stessa cosa che è successa a te”.
Aveva un anno quando è morto suo zio.
Questo è il prezzo che ha pagato anche lei
Ilaria Cucchi
(da “Huffingtonpost”)
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