LETTA ABROGA PER DECRETO IL FINANZIAMENTO PUBBLICO AI PARTITI E FREGA GRILLO CHE VA IN CONFUSIONE
IL GOVERNO BRUCIA ANCHE RENZI CHE NE AVEVA FATTO UN CAVALLO DI BATTAGLIA… MENTRE GRILLO CHIEDE CHE IL PD RESTITUISCA GLI ARRETRATI (CHISSA’ PERCHE’ NON LO CHIEDE ANCHE A PDL E LEGA) ALTRI CINQUESTELLE CRITICANO L’ABOLIZIONE DICENDO CHE “LA POLITICA VIENE CONSEGNATA AI GRANDI POTENTATI ECONOMICI”
“L’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti è legge”.
Il colpo di scena lo annuncia Enrico Letta su Twitter, con un messaggio alle 9.08.
Il neo segretario del Partito democratico Matteo Renzi lo avrebbe voluto inserire nel mini programma di tre riforme (tra cui legge elettorale con sistema maggioritario, titolo V della Costituzione e abolizione del Senato) da presentare domenica all’assemblea nazionale del Pd.
Le larghe intese erano state accusate di perder tempo.
Ma Letta ha voluto essere più veloce del nuovo concorrente interno al Pd: “Era una priorità ”, ha spiegato, “agire entro l’anno per evitare ulteriori rinvii. Manteniamo la promessa e ora tutto il potere è ai cittadini”.
Il riferimento è alla possibilità per i contribuenti di destinare il 2 per mille ai partiti politici: “Ma non c’è nessuna intenzione di fregare i cittadini. Se non si specifica la destinazione, i soldi restano allo Stato”.
E non vanno automaticamente alle formazioni politiche.
Il testo adottato è quello che era già stato approvato alla Camera e attendeva il via libera del Senato. “C’è inoltre”, aggiunge il premier, “l’obbligo di certificazione esterna dei bilanci dei partiti. Negli anni scorsi uno dei grandi probemi è statà l’opacità dei bilanci, questo meccanismo molto stringente renderà impossibile che si torni agli scandali degli anni scorsi”.
Il governo canta vittoria su uno dei punti più discussi degli ultimi mesi.
Ribatte poco dopo, sempre su Twitter, il ministro delle Riforme Gaetano Quagliarello: “E una è andata. Ora avanti con la riduzione del numero dei parlamentari ecco i fatti”. Festeggia anche Angelino Alfano che, sempre sul social network, scrive: “Appena abolito per decreto. Impegno mantenuto”.
Pochi festeggiamenti per Beppe Grillo che, sui social network si arrampica sugli specchi: “Letta restituisca i 45 milioni di rimborsi elettorali pregressi del Pd”.
In confusione totale per lo smacco subito, Grillo in primis si sarebbe dovuto rivolgere al neosegretario del Pd e non a Letta che non c’entra nulla, poi sbulacca chiedendo solo al Pd di restituire il pregresso: come mai si dimentica dei suoi amichetti Pdl e Lega? Restituire il pregresso poi sarebbe come obbligare Grillo a rinunciare ai condoni fiscali che aveva chiesto in passato per evitare controlli… con la differenza che i partiti i controlli possono sempre subirli anche ora, Grillo no.
O forse sarà andato in tilt per l’obbligo di certificazione esterna dei bilanci dei partiti inserito nella norma?
Ma stupisce anche la dichiarazione dei parlamentari grillini alla Camera: “questa legge consegna la politica nelle mani dei grandi potentati economici, delle lobby e delle associazioni criminali”.
Queste sono argomentazioni valide, ma non certo da parte di chi voleva l’abolizione del finanziamento pubblico.
E ancora: “Ci sono partiti che possono iscriversi nell’apposito registro e accedere al finanziamento e partiti o movimenti politici che non possono”.
Certo, i partiti devono avere organismi democratici interni e un bilancio pubblico, altrimenti senza controlli i contributi farebbero percorsi strani.
Se poi sono abituati diversamente chiedano spiegazioni a qualche guru…
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