M5S E BERSANI SI STRINGONO LA MANO
“ALLEANZE IN SICILIA? NON SI SA MAI”
Si incontrano in un luogo simbolico per la storia della Sicilia: ai Quattro Canti.
È qui, dove si intersecano le due strade principali di Palermo, che il Movimento 5 Stelle e i parlamentari di sinistra guidati da Pier Luigi Bersani si incrociano prima dei rispettivi comizi. “Prove d’alleanza? Non si sa mai…”, ridacchia il segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, in città per sostenere Claudio Fava.
Di certo si è trattato di una coincidenza, di un incontro casuale, che però ha tutto il sapore di qualcosa in più.
Giancarlo Cancelleri, in bicicletta a distribuire volantini, e Claudio Fava chiudono la campagna elettorale nella stessa città e a poche centinaia di metri di distanza.
E pacche sulle spalle e strette di mano tra Bersani e lo stesso Cancelleri con al fianco Alessandro Di Battista non sono mancante.
Convenevoli, per adesso, poi come dice appunto il segretario di Sinistra italiana: “Non si sa mai”.
Anche perchè se Giancarlo Cancelleri dovesse essere il candidato presidente più votato dovrà necessariamente cercare convergenze, alleanze anche se solo sui temi, nel parlamento siciliano.
E in fondo lo stesso Fava, prima di attaccare a testa bassa i grillini sugli impresentabili in lista, non aveva escluso possibili punti di contatto con M5s, che a loro volta poche ore prima avevano auspicato un dialogo con chi ha le “liste pulite”.
L’incontro era previsto. Nello Musumeci è a Militello, un po’ per scaramanzia, un po’ perchè la gran chiusura con Silvio Berlusconi è stata fatta giovedì, è nella sua città che ha deciso di completare il tour.
Fabrizio Micari del centrosinistra ha attraversato lo Stretto di Messina su un vecchio traghetto delle Ferrovie dello Stato per parlare delle infrastrutture.
Dunque, a Palermo ci sono loro che si annusano anche in prospettiva futura.
“C’è Bersani”, dice ai suoi Di Battista sorridente. E la delegazione di sinistra a sua volta ferma il passo. Fratoianni dà una pacca sulla spalla a Di Battista, Cancelleri ferma la bici e stringe la mano a Bersani.
Poi ognuno riprende la propria marcia. “Se son rose fioriranno”, se la ride un esponente di sinistra.
Poco prima Bersani aveva usato parole concilianti: “I 5stelle interpretano un disagio e hanno dentro anche elementi di novità che però non vengono portati da nessuna parte. In questo movimento pigliatutto c’e’ dentro un germe di autoritarismo, ma – osserva Bersani – ci sono anche delle esigenze che bisogna sapere interpretare da sinistra”.
Un messaggio ai suoi, ma anche ai grillini che per ora mantengono il punto.
È complicato il 51% in Ars? “Faremo delle proposte ma non spartiremo poltrone”, avverte Cancelleri.
Ma, nel M5s, quello di un appoggio esterno della sinistra è più che un’idea. “Uniti” dall’opposizione al Rosatellum, per entrambi i fronti la Sicilia rappresenta uno snodo cruciale.
“Da qui – avverte Bersani – partono i primi cento passi da fare nel Paese”. L’auspicio è che al loro fianco ci sia Piero Grasso, dopo l’addio al Pd.
Mentre i grillini, dal canto loro, sperano di essere riusciti nella rimonta, ma Cancelleri avverte: “È un’anomalia che lo spoglio avverrà dopo tante ore dalla chiusura dei seggi”. Un modo, quasi, per mettere la mani avanti rispetto ad eventuali brutte figure.
(da “Huffingtonpost”)
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