MA CALENDA CONOSCE I SUOI ELETTORI? I SIMPATIZZANTI DI AZIONE SI SENTONO PIU’ VICINI AI PARTITI DI SINISTRA (ARTICOLO 1 – MDP, VERDI, SINISTRA ITALIANA) E A ITALEXIT DI PARAGONE CHE AL PD
UNO SU QUATTRO GUARDA CON FAVORE AL MOVIMENTO CINQUESTELLE – ILVO DIAMANTI: “CIRCA 1 ELETTORE SU 4 DECIDE PER CHI VOTARE NELL’ULTIMA SETTIMANA. E OLTRE IL 10% ALLA VIGILIA DELLE ELEZIONI O IL GIORNO STESSO”
Le prossime elezioni si svolgeranno tra un mese e mezzo. Ma il loro esito appare largamente scritto. A favore del Centro-Destra, stimato in largo vantaggio da tutti i principali sondaggi, compreso quello condotto da Demos per Repubblica, nei giorni scorsi.
La decisione di Carlo Calenda di correre da solo, con il “suo” partito, Azione, non rafforza questa pre-visione. Al tempo stesso, riapre i giochi e rende in-attuali le stime politiche proposte dai sondaggi, anche recenti, come questo.
Tuttavia, molto può cambiare, prima del voto. Non solo per l’instabilità della situazione. Ma perché la quota degli incerti – se e per chi votare – è ancora elevata. Come abbiamo ricordato in altre occasioni, circa 1 elettore su 4 decide nell’ultima settimana. E oltre il 10% alla vigilia delle elezioni o il giorno stesso.
Per questo Enrico Letta si sta confrontando, da tempo, con i leader dei partiti “coerenti” con la sua posizione. Tanto più dopo la defezione di Calenda. La cui formazione, insieme a +Europa, secondo il recente sondaggio di Demos, si attestava intorno al 5%, prima della rottura.
Se valutiamo gli orientamenti emersi dal sondaggio condotto da Demos per l’Atlante Politico di Repubblica, la settimana scorsa, è infatti evidente come i simpatizzanti del Pd si sentano “vicini” agli altri partiti di Sinistra.
Ma non solo. Anche di Centro: Azione, +Europa e Italia Viva di Renzi. Mentre i simpatizzanti di Azione e +Europa, da parte loro, esprimono orientamenti più tiepidi. E appaiono, semmai, in sintonia con Italexit, il partito di Gianluigi Paragone. Gli elettori dei partiti di Sinistra mostrano, a loro volta, distacco nei confronti del Pd. È, dunque, difficile trovare motivi che accomunino il “campo” di Centro-Sinistra, se si va oltre il distacco verso l’altra parte. In particolare, rispetto a Giorgia Meloni e al suo partito.
Per offrire una base solida e competitiva al partito, Enrico Letta deve, dunque, guardare avanti. Per de-finire un’identità che marchi i confini del “campo democratico”. E offra buoni motivi agli elettori per votare. Non “contro” i nemici politici, ma “per” il Partito democratico.
(da La Repubblica)
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