MARINA, LA “SEGRETARIA” OMBRA DI FORZA ITALIA: LA FIGLIA DI BERLUSCONI INVITA A PRANZO ANCHE IL GOVERNATORE DELLA REGIONE PIEMONTE, ALBERTO CIRIO, DOPO GLI INCONTRI CON ROBERTO OCCHIUTO E ANTONIO TAJANI
LA “CAVALIERA” TORNA A CHIEDERE MAGGIORE APERTURA AI DIRITTI E ALLE “LIBERTÀ”… NEL PARTITO SI STA MUOVENDO QUALCOSA DI GROSSO: MARINA HA DATO IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP E VUOLE PENSIONARE I SETTANTENNI TAJANI-GASPARRI-BARELLI … IL PRESCELTO È IL GOVERNATORE DELLA REGIONE CALABRIA, ROBERTO OCCHIUTO, CHE IL 17 DICEMBRE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NIENTEMENO CHE A PALAZZO GRAZIOLI
Un partito “vivace” e “aperto”. E che spinga, come un tempo, sul tema della “libertà”. Sarebbero queste le parole d’ordine utilizzate da Marina Berlusconi nel pranzo con il governatore della Regione Piemonte e vicesegretario di Forza Italia, Alberto Cirio.
L’incontro, nella sua casa di corso Venezia a Milano, arriva dopo quello con il leader Antonio Tajani e, prima ancora, con l’altro vice Roberto Occhiuto.
Fulcro di ogni incontro la volontà di rilanciare i valori portati avanti dal padre Silvio, in particolare la libertà. Declinata su due
aspetti. Da una parte quella “di vivere”, e quindi i diritti civili, sui quali la figlia del Cavaliere ha sempre mostrato grande apertura (e, parole sue, «più vicinanza con la sinistra»).
Nel dialogo con Cirio non si sarebbe parlato di comunità Lgbtqi+, ma il discorso ha sicuramente toccato un tema di grande attualità, quello del fine vita. Anche su questo argomento si era già espressa, declinando il valore centrale della libertà: «Chi è afflitto da una malattia incurabile e dolorosa deve avere il diritto di porre fine alla propria esistenza con dignità».
Durante l’incontro in corso Venezia Marina Berlusconi avrebbe sottolineato l’importanza di portare avanti le battaglie identitarie di Forza Italia, anche con la consapevolezza di non poter raggiungere subito l’obiettivo (un po’com’è successo con lo Ius Scholae).
D’altronde, il governatore Cirio ha sempre sostenuto l’importanza di rimanere «saldi» nel centrodestra. Ma quello che sembra premere la presidente del gruppo Mondadori sarebbe non perdere completamente i valori che spinsero il padre a fondare il partito trentuno anni fa, quelle battaglie che distinguono gli azzurri dagli alleati e che permettono di rimanere un pungolo all’interno della coalizione. E quindi libertà di vivere, libertà di scegliere come morire, ma anche libertà nel lavoro, di concorrenza, di impresa. Un po’meno Stato e più mercato.
Tutti valori che Cirio, primo governatore di centrodestra dopo vent’anni di sinistra in Piemonte, riconfermato e ancora molto amato dal territorio, sembra avere nel dna, pur nella non sempre
facile convivenza con Fratelli d’Italia e Lega.
A lui, come fatto nei precedenti incontri, Marina Berlusconi ha chiesto un partito più “aperto”, “fresco”, “vivace”, capace di dare ospitalità a tutti (soprattutto coloro che non si riconoscono nelle posizioni più estreme degli alleati, ndr), simbolo dei moderati e soprattutto ispirato ai valori del padre Silvio, il cui nome svetta ancora nel simbolo di partito.
(da La Stampa)
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