MATTEO, VIENI A MANGIARE LE COZZE ALLA FOCE DEL POLCEVERA CUCINATE DAI TUOI AMICI PETROLIERI
SI ROMPE LA CONDOTTA DELLA IPLOM, NESSUN BLOCCO AUTOMATICO E IL PETROLIO ARRIVA AL MARE
“Petrolio nel fiume, petrolio nel fiume”.
Erano le 20 di oeri sera quando nella sala operativa dei vigili del fuoco di Genova è scattato l’allarme.
L’acqua del rio Fegino in pochi minuti si è colorata di nero. L’odore acre in pochi istanti si è diffuso tra le case, mentre il greggio ha cominciato a correre veloce verso il mare.
Difficile, in piena notte, nel buio, valutare l’entità della perdita e dell’inquinamento. Impossibile capire quanto petrolio sia arrivato fino in mare.
A cedere è stato un tubo dell’oleodotto della raffineria Iplom che si trova a poca distanza dal Fegino.
Gli abitanti di Borzoli hanno sentito un boato, poi hanno visto l’acqua del torrente diventare scura. L’allarme è stato dato subito, i vigili del fuoco sono intervenuti immediatamente per tamponare la perdita.
Ma a Genova sabato 16 aprile ha piovuto tanto, i rivi — sempre loro, quelli che si gonfiano in pochi minuti quando ci sono le alluvioni — erano pieni d’acqua.
Così il petrolio era già arrivato al torrente Polcevera (nel Ponente cittadino).
Subito i vigili del fuoco hanno impegnato tutte le squadre in servizio. Con loro anche vigili urbani, carabinieri, polizia. Sono state sistemate barriere per bloccare la macchia scura.
Il torrente è diventato bianco per la schiuma gettata nell’acqua nel tentativo di evitare che la sostanza infiammabile prendesse fuoco, mentre correva tra le case.
Dalle finestre dei palazzi affacciati sul torrente decine di persone assistevano alle operazioni.
“Basta”, urlava qualcuno, perchè questo non è il primo incidente.
A mezzanotte tutte le squadre erano al lavoro. La centrale operativa era ancora in emergenza. Le panne sistemate lungo il fiume stanno trattenendo una parte del greggio.
Ma le barriere dei vigili del fuoco, tentativo disperato di arginare la marea nera che ormai è arrivata in mare, non hanno funzionato.
Ci si chiede come mai non siano scattati gli automatismi che avrebbero dovuto immediatamente bloccare il flusso del petrolio.
(da agenzie)
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