MILANO: Il 40% DEGLI SPACCIATORI EXTRACOMUNITARI GODE DI ASILO POLITICO
NELLA CAPITALE LOMBARDA I PUSHER NON SI POSSONO ESPELLERE… DIETRO I PERMESSI CI SONO LE MOTIVAZIONI PIU’ STRANE, DALLA PRESUNTA GUERRIGLIA IN ATTO NEL PAESE DI ORIGINE ALLA RELIGIONE, FINO ALLA OMOSESSUALITA’… E RESTANO TUTTI IN ITALIA
E’ sufficiente dare un’occhiata agli arresti compiuti dai poliziotti dell’Unità operativa crimini diffusi della squadra mobile che operano per eliminare e ridurre piaghe come lo spaccio al minuto di cocaina per strada.
Gli stranieri sorpresi a spacciare vengono poi accompagnati al reparto prevenzione e controllo dell’ufficio immigrazione.
I risultati sono inquietanti: almeno il 40% di questi spacciatori risultano avere l’asilo politico. Anche quando sono sorpresi in flagranza di reato per spaccio di stupefacenti e portati in carcere, una volta scontata la condanna, quasi mai vengono espulsi e ritornano a delinquere.
Ovviamente non ce l’abbiamo con chi merita veramente lo status di rifugiato politico, ma con l’andazzo che ha finito per favorire i “furbi”.
Vi facciamo due casi, ripresi dalla stampa.
M.D., marocchino, è nato nel 1986 ed è venuto in Italia, a Milano, ancora minorenne. Ha così ottenuto un permesso di soggiorno diventano inespellibile.
Arrestato per traffico di droga, ha chiesto asilo politico sostenendo di essere cristiano e di non poter professare liberamente la sua fede nel suo Paese.
Ormai non può più essere espulso, avendogli accordato lo status richiesto.
Altro caso. S.K: del Gambia, classe 1980, primo permesso di soggiorno in Italia nel 2003, in 5 anni arrestato 4 volte per spaccio.
Anche lui ha chiesto asilo politico, sostenendo che la situazione politica nel suo Paese non è stabile. Ovviamente concesso.
Di casi come questi solo a Milano ce ne sono centinaia.
Dietro la concessione dello status di rifugiato politico si celano motivazioni diverse, talvolta persino assurde, ma che le commissioni territoriali avallano quasi sempre.
Solitamente viene considerata la situazione personale del richiedente più che la situazione esistente nel Paese di origine.
Sono soprattutto gambesi, ivoriani e senegalesi a chiedere ospitalità .
Quasi sempre i motivi sono gli stessi: una situazione politica instabile, focolai di guerriglia in atto. Talvolta arrivano a dichiararsi persino omosessuali e poichè in un Paese musulmano avrebbero vita dura se non impossibile e rischierebbero la pelle, ecco un bel certificato di asilo politico.
O ancora, sempre chi è originario di un Paese musulmano può dire che lì c’è tolleranza zero verso chi professa altre religioni e allora ecco che lui è divenuto nel frattempo un fervente cattolico.
A quel punto potrà anche essere arrestato molte volte ma mai espulso. In quanto l’asilo non può essere revocato salvo che chi l’ha ottenuto non commetta reati gravi contro lo Stato.
E non si troverà mai alcun magistrato che gli contesterà un banale reato di spaccio come “reato grave contro lo Stato”.
Risulta così evidente che siamo riusciti a creare in Italia, col tacito consenso di tutti, maggioranza ed opposizione, una nuova Casta, quella degli “intoccabili” che vanno e vengono dalle patrie galere, ma che mai ritorneranno al proprio Paese…
A questo punto potremmo concedergli anche la cittadinanza onoraria e non se ne parla più.
Peccato che di queste cose anche chi è per la linea dura eviti di rendere informato il popolo italiano.
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