SCUOLA: TAGLIATI 42.000 INSEGNANTI
ALLE MEDIE SARANNO 9.500 IN MENO I DOCENTI DI LETTERE, 2.500 QUELLI DI TECNICA… ALLE ELEMENTARI PERSI 10.000 POSTI, ALLE SUPERIORI 11.300…ERA PIU’ ONESTO DIRLO SUBITO
Alle medie sono gli insegnanti di lettere a subire il peso maggiore dei tagli: meno 9.500. E’ quanto emerge dalla circolare emanata dal ministero dell’Istruzione che trasmette il decreto interministeriale sugli organici del personale docente che riduce di circa 37.000 unità ( più altre 5.000 da definire in estate) l’organico di diritto, nonchè il decreto che ridefinisce la composizione delle cattedre della scuola secondaria di primo grado.
Alle medie andranno via anche 2.500 docenti di tecnica.
Confermato il taglio di circa 10.000 insegnanti alle elementari e di circa 11.300 alle scuole superiori.
Rispetto all’ultima bozza della circolare sono stati salvaguardati i posti di seconda lingua comunitaria, circa 5.600, sempre utilizzati in organico di fatto, che dal prossimo anno saranno trasformati in organico di diritto, quindi disponibili anche per le nomine in ruolo, cosi come vanno in organico di diritto anche le ore di approfondimento.
Dal piano dei tagli si salverà invece la scuola di infanzia, dove anzi ci sarà un incremento di 610 posti derivanti dagli “anticipi”.
Non verrà toccato nemmeno l’organico di sostegno per i ragazzi disabili che rimarranno nell’ordine dei 90mila posti.
Secondo un calcolo dell’Anief, saranno 20.943 i posti complessivi di docenti tagliati al Sud e nelle isole. Al Nord si ridurranno le cattedre di 11.625 unità , mentre al Centro vi saranno 9.535 posti in meno.
Su 800.000 lavoratori, dice la Uil, ben un terzo non conosce, a oggi, se conserverà o meno la titolarità nella propria scuola.
La circolare ha conseguenze “gravi e dirette” su altri tre versanti: la scelta del tempo scuola, gli insegnanti precari, la didattica, in quanto non viene data una risposta chiara e certa alla scelta delle famiglie sul tempo scuola.
Soprattutto nella scuola primaria, non è scritto nero su bianco che sarà garantita la scelta delle 30 ore.
I sindacati denunciano che sui precari sacrificati, al netto dei pensionamenti previsti, si troveranno senza lavoro in circa 10.000 persone.
Si spera che qualche Regione sia disponibile a interventi integrativi, di certo con questo provvedimento vengono espulsi 42.000 insegnati dalla scuola pubblica.
La cosa che vogliamo rimarcare è che avevamo ragione noi quando denunciavamo che la presunta “riforma Gelmini” altro non era che un piano di riduzione delle spese.
Legittimo, anche se discutibile: bisognava solo avere il coraggio di dirlo, abbiamo ancora le registrazioni video delle dichiarazioni del Governo che garantiva che non ci sarebbe stato “nessun taglio” agli insegnanti.
E non ci pare un sistema onesto di procedere.
Non solo, col sopraggiungere della grave crisi occupazionale internazionale, è assurdo intervenire a favore delle banche, delle imprese, della Alitalia, della Fiat (e chi più ne ha più ne metta) e poi avallare la perdita di lavoro di 42.000 precari.
Quando sarebbe bastato aspettare i pensionamenti scaglionati nei prossimi tre anni e procedere a un turn over soft.
Perchè quando si parla di tagli, sarà bene ricordarlo a tutti, si parla di esseri umani, di famiglie, di gente che è precaria da dieci anni.
Di insegnanti a cui lo Stato fa un contratto annuale che esclude lo stipendio dei mesi estivi.
Altro che pensare alla scuola privata… in Italia va rilanciata la scuola pubblica, l’elettore di centrodestra non è quello di Cambridge, cara Gelmini, è anche quello delle case popolari, ricordiamocelo.
Magari non va a dare l’esame di Stato a Catanzaro e non ha 5 in matematica, ma merita rispetto e aiuto sociale. E uno stipendio per vivere.
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