MILANO: UN ABUSO SESSUALE IN STRADA AL GIORNO
IL PROCURATORE FORNO: “NELL’ULTIMO MESE DENUNCIATI 26 CASI, SETTE DELLE VITTIME SONO MINORENNI”
Aggrediscono le donne per strada, sui mezzi pubblici, negli androni dei palazzi, in discoteca e poi scappano impedendo che le vittime possano identificarli: solo nell’ultimo mese sono stati 26 i casi di violenza sessuale da «strada» denunciati alla Procura della Repubblica.
Nella maggior parte degli episodi, quasi uno al giorno, si tratta di palpeggiamenti più o meno pesanti, ma in più di un terzo le violenze sono state molto gravi.
I dati (non comprendono le violenze che si verificano in casa) in possesso del procuratore aggiunto Pietro Forno, che guida il dipartimento che si occupa di reati sessuali, parlano di un trend in costante aumento delle aggressioni commesse da parte di uomini «ignoti».
Tra il 24 aprile e il 24 maggio, in procura sono stati aperti 26 fascicoli per violenze sessuali: 19 hanno avuto come vittime donne maggiorenni, gli altri sette minorenni.
Nelle tre settimane precedenti, le aggressioni a maggiorenni erano state solo 9, mentre a minorenni erano state 3.
Tra gli episodi più gravi quelli su ragazze che, dopo essere state stordite in discoteca con droghe diluite nelle bevande, al risveglio si rendono conto di essere state abusate.
Un fenomeno che preoccupa la Procura della Repubblica, tanto che Forno ha deciso di far confluire i fascicoli che riguardano questo tipo di violenze ai sostituti Gianluca Prisco e Cristiana Roveda, invitando contemporaneamente tutti gli altri pm del dipartimento a girare ai due colleghi tutti gli episodi che assumono contorni analoghi.
La maggior parte delle segnalazioni arriva dal Soccorso violenze sessuali (Svs), il servizio realizzato grazie a una convenzione fra la Asl di Milano e la Fondazione Ca’ Granda del Policlinico, ma tante sono le denunce dirette delle vittime la cui cooperazione, unita alle indagini delle forze dell’ordine, in un terzo dei casi porta presto all’identificazione dei responsabili.
Il coordinamento investigativo, infatti, ha consentito l’identificazione di Luca Terranova, il trentenne milanese arrestato inizialmente perchè accusato di aver violentato una tredicenne.
La comparazione del suo dna con quello dei reperti biologici di un’altra violenza sessuale, che a gennaio aveva avuto come vittima una donna di 40 anni aggredita nell’androne del palazzo, costretta ad entrare nel suo appartamento e lì violentata ripetutamente, ha portato ieri alla notifica in carcere di una seconda ordinanza di custodia cautelare nei confronti dell’uomo.
Lui, attraverso il legale Rossella Pulci (dello studio De Filippo-Pulci), continua a dichiararsi «innocente e completamente estraneo ai fatti».
La difesa mette in luce alcune incongruenze tra le diverse versioni della denuncia presentata dalla donna violentata a gennaio e attende che gli accertamenti sul dna vengano messi a disposizione del consulente di parte, il professor Marzio Capra.
Giuseppe Guastella e Gianni Santucci
(da “Il Corriere della Sera“)
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