“IL PARTITO E’ NOSTRO, BOSSI SI CANDIDERA’ CONTRO MARONI ALL’ULTIMO MINUTO”: PARLA LEONI, IL COFONDATORE DELLA LEGA
“TOSI SI RILEGGA LO STATUTO: I FONDATORI SONO INTOCCABILI, COME I SANTI PER LA CHIESA”… “IL SIMBOLO HA UN SOLO NOME SOPRA E DEI PROPRIETARI, LO SANNO BENE TUTTI”
“Bossi si ricandida, figurarsi se lascia la Lega, aspetta solo l’ultimo minuto”. Giuseppe Leoni conosce bene il vecchio capo.
Insieme hanno dato vita al movimento e da cofondatore possiede con il senatur il simbolo del partito e tutto ciò che è riconducibile al Carroccio, dalla sede alle società .
Leoni è da sempre l’amico e il consigliere fidato.
Uno dei pochissimi rimasto sempre a fianco di Bossi, anche ora, in pieno scandalo Belsito e con l’avanzata di Maroni nel partito.
Oggi è lui che per conto del Capo tiene i rapporti con Maroni nel tentativo di non dover arrivare all’inevitabile: rivendicare la proprietà del simbolo, sede, società e partito, lasciando gli altri, i barbari sognanti, a cercarsi un nuovo movimento.
“Ma farò di tutto per evitarlo e tenerlo unito” garantisce Leoni.
Poi ribadisce: “Una cosa è chiara: senza Bossi il partito non esiste, l’ho ricordato a Maroni l’altro giorno”.
Quando?
Quando Tosi se ne è uscito dicendo che voleva cacciare Bossi. Ho chiamato Maroni e gli ho detto di ricordare al sindaco di rileggersi lo Statuto perchè i fondatori della Lega sono divinità , come i santi per la Chiesa: non si possono toccare. Quindi si dia una regolata. Ma Maroni mi ha garantito che lo aveva già chiamato dicendogli di smetterla.
Se lo chiama vuol dire che la Lega è nelle sue mani
La Lega è di Bossi, punto. Questo è un momento di passaggio, tra poco ci saranno i congressi e lì vedremo.
Maroni ha detto ieri che deciderete anche se presentarvi o meno alle politiche 2013
Lui dirà la sua e io la mia. Lui dice no? E io magari dico il contrario, è un congresso e lì decideremo. Ma io sono l’unico ad aver rinunciato due volte ad anadare a Roma. Quando Bossi chiese chi, tra gli eletti, era disposto a rinunciare per rimanere sul territorio si nascosero tutti. Ripeto: tutti.
Lei no?
Certo che no. Mi creda non andare a Roma è il male minore, i problemi sono ben altri.
Quindi?
Vedrà che tutti riconosceranno la necessità di avere un capo alla guida, altro che storie e barbari sognanti o menate varie. Noi ora ricostruiamo l’unità , dobbiamo restare uniti
Maroni che dice?
Stiamo cercando la quadra e poi per litigare bisgogna essere in due. E io non litigo con nessuno, sono cattolico e porgo sempre l’altra guancia
Scusi ma quante guance ha?
Ne ho ancora una e basterà per riuscire a tornare uniti e metterci d’accordo: dividerci sarebbe un errore e non conviene a nessuno
Ne è certo?
E’ quello che chiede Bossi. A meno che non decidano di dare vita a qualche scissione o cose strane.
Finirete come gli ex Dc a litigare tra voi per la proprietà e l’uso del simbolo?
Quel simbolo ha un solo nome sopra e dei proprietari. Lo sanno bene tutti. E i Capo tornerà al momento giusto. Senza di lui la Lega non esiste. All’ultimo, quando nessuno se l’aspetta, si candiderà . Guardi, io sono un ciclista: se voglio vincere la Milano-Sanremo parto dal Poggio, all’ultimo, mica da Pavia, alltrimenti alla fine non ci arrivo neanche. E’ così che si vince.
Davide Vecchi
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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