MINISTRO QUANTO MI COSTI
VOGLIONO L’AUMENTO, MA POTEVANO NON ACCETTARE LA NOMINA SE NON GLI ANDAVA BENE LO STIPENDIO DI 10.000 EURO AL MESE… HANNO PURE UNO STAFF DI 210 DIPENDENTI
Un esercito di 210 persone fra staff a stretto riporto dei ministri, collaboratori esterni e consulenti che costano, nel complesso, oltre 3 milioni di euro.
È questo il conteggio effettuato da La Stampa sulle strutture organizzative degli otto ministri non parlamentari finiti nel mirino a causa dell’emendamento alla manovra destinato ad aumentarne lo stipendio.
All’origine della misura proposta, la volontà di equiparare il trattamento economico – per loro ma anche per un’altra decina fra viceministri e sottosegretari che si trovano nella stessa condizione – a quello oggi più alto dei colleghi che hanno anche uno scranno in Parlamento. Aumento che riconoscerebbe indennità oggi non previste come quelle del rimborso spese per l’esercizio del mandato, per le spese di viaggi e spostamenti, per la telefonia. Scontate le polemiche. Eppure, questi ministri beneficiano di ampie risorse per l’esercizio del loro mandato.
La doverosa premessa è che si tratta di una ricostruzione parziale perché, nonostante l’obbligo di amministrazione trasparente, non tutti i siti dei ministeri rendicontano alla stessa maniera. E dunque, alcuni ministri più solerti potrebbero apparire più faraonici o “spendaccioni” di altri ma non è detto sia così.
Resta il fatto che in testa alla classifica, almeno per numero di assistenti, c’è la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Elvira Calderone: 83 i contratti in essere nell’anno in corso per un totale di spesa pari a 304.725 euro. E questo senza contare tutti i numerosi dipartimenti che afferiscono al suo Ministero.
Segue il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara: 13 gli incarichi a collaboratori estranei all’amministrazione negli uffici di diretta collaborazione del ministro (spesa 365 mila euro), 14 contratti per esperti di particolare professionalità e specializzazione (395 mila euro di costo) a cui si aggiungono quattro tecnici per i progetti legati al Pnrr, quest’ultimi della durata di un anno (in tutto altri 140 mila euro). In definitiva, coadiuvano il ministro a vario titolo 31 professionisti per una spesa di 900 mila euro.
Venendo al ministro della Cultura Alessandro Giuli, subentrato all’ex ministro Gennaro Sangiuliano proprio per una consulenza considerata da taluni discutibile, ha 21 assistenti: nove istituzionali, dieci consiglieri, due per i sottosegretari e una posizione ancora aperta. Totale spesa dei contratti: 792.959 euro.
Più articolata, di contro, la composizione dello staff di Guido Crosetto.
Il ministro della Difesa conta sette incarichi nell’ufficio di gabinetto (428 mila euro di spesa), altri dieci come collaboratori e consulenti per l’esercito, un consulente per le segreterie ai sottosegretari di Stato in corso di definizione. Il costo complessivo dei contratti in essere è di 663.880 euro.
Anche il ministro della Salute Orazio Schillaci ha una macchina organizzativa ramificata: vanta 17 incarichi, due dei quali a esperti del calibro di Guido Rasi (ex capo dell’Agenzia del farmaco europea) e la microbiologa Maria Rita Gismondo. Entrambi hanno avuto un contratto di consulenza come esperti da 36 mila euro ma oggi prestano la propria assistenza a titolo gratuito essendo ormai andati in pensione.
Molto complessa anche la struttura del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Diciotto i contratti in essere a esterni fra staff, collaboratori, personale per le varie segreterie del Ministero, esperti giuridici, comunicazione e rapporti con la stampa. Spesa totale, in questo caso, pari a 813.542 euro. E anche qui, senza tenere conto di tutti i dipartimenti del dicastero.
Meno il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, e la ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli. Sedici gli assistenti a vario titolo del primo, sei i contratti di consulenza esterna della seconda. Per loro, tuttavia, non è possibile ricostruire il trattamento economico di tali incarichi.
In definitiva, il totale arriva a 210 contratti a collaboratori e consulenti in carica per una spesa complessiva di 3.835.089 euro.
(da La Stampa)
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