MODELLO ORBAN, SILENZIARE LA STAMPA D’OPPOSIZIONE, L’EVENTUALE ACQUISTO DI “REPUBBLICA” DA PARTE DEL GRECO KYRIAKOU PIACE A GIORGIA MELONI: NELLE INTERLOCUZIONI TRA L’EDITORE ELLENICO E QUALCHE ESPONENTE DI GOVERNO, E’ EMERSA QUALE SAREBBE LA NUOVA LINEA EDITORIALE DEL QUOTIDIANO. I MODELLI SONO “LE MONDE” E “EL PAÌS”
KYRIAKOU VUOLE UN GIORNALE INTERNAZIONALE, MA “ORDINATO”. TRADOTTO: SGUARDO SULLE QUESTIONI GLOBALI, MENO SULLE BEGHE INTERNE (E DUNQUE MENO ROTTURE DI COJONI PER IL GOVERNO)
Meloni “loda” Kyriakou, l’editore che punta al giornale Kyriakou viene ritenuto da Gedi un editore affidabile, le sue ambizioni concrete e reali perché rispetta le richieste di indipendenza e pluralità. L’annuncio della possibile cessione non arriverà prima della festa dei cinquant’anni, il 14 gennaio 2026.
Al momento di ufficiale c’è una trattativa, in esclusiva, con Kyriakou, scaduta il 30 novembre e riprorogata. Quello che non è mai stato scritto è che Kyriakou si è mosso da editore puro. Ha informato il governo. Ha cercato un’interlocuzione con Palazzo Chigi, e l’avrebbe avuta, per spiegare il suo piano, gli investimenti. Chi è Kyriakou? Viene da una famiglia di editori, il solo figlio che si occupa di media. E’ un editore che non ama gli spifferi, neppure la formula “fonti”.
Intende investire sul gruppo Gedi, in particolare sulle radio, perché è convinto che sia un business redditizio. E’ dell’opinione che sia necessario possedere più piattaforme: radio, quotidiani. Nel suo progetto italiano manca solo una rete televisiva e non si esclude possa essere uno dei prossimi obiettivi. In Italia ha come riferimento Urbano Cairo.
Quando si è iniziato a parlare di veti e golden power, Kyriakou ha scelto di muoversi istituzionalmente.Si parla (e con verifiche) di contatti fra l’editore ed esponenti di primo piano del governo, sottosegretari. Sarebbero state conversazioni franche. L’investimento ha spiegato Kyriakou è interamente del gruppo, non ci sono fondi stranieri. Il governo non si è dichiarato ostile. “Kyriakou investe solo se gradito al paese dove investe altrimenti si sarebbe già dileguato”.
Nelle interlocuzioni fra l’editore e i rappresentanti istituzionali sarebbero state formulate domande sulla linea editoriale. Kyriakou avrebbe risposto che non si snatura un giornale ma che servono quotidiani ordinati. I suoi modelli sarebbero il Monde e il Paìs. Vuole un giornale internazionale che si trasformi nel portale italiano del mondo, con la versione in lingua inglese. La sua comunicazione è stata affidata all’agenzia Comin & Partners. Kyriakou ha già rilevato altri media risanandoli (Bulgaria, Inghilterra).
In Italia punterebbe solo su un quotidiano, Repubblica. I giornalisti di Repubblica, in assemblea, hanno sollevato dubbi.
(da agenzie)
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