MUTILAVANO MIGRANTI E POVERI CRISTI PER TRUFFARE LE ASSICURAZIONI: ORRORE IN SICILIA, MORTO UN GIOVANE TUNISINO
ORGANIZZAZIONI CRIMINALI ITALIANE SPEZZAVANO GAMBE E BRACCIA DI PERSONE CON PROBLEMI ECONOMICI PUR DI SPILLARE SOLDI ALLE ASSICURAZIONI
Una storia agghiacciante. Due cosche che mutilavano braccia e gambe a migranti e altre vittime compiacenti per truffare le assicurazioni: la Polizia ha fermato 11 persone nell’ambito di un’operazione che ha sgominato “due pericolosissime organizzazioni criminali dedite alle frodi assicurative”.
Coinvolto anche un infermiere dell’ospedale Civico di Palermo. “Le due associazioni criminali disarticolate dalla Polizia con le indagini dirette dalla Procura di Palermo hanno evidenziato la particolare cruenza degli adepti delle due organizzazioni che scagliavano pesanti dischi di ghisa come quelli utilizzati nelle palestre sugli arti delle vittime, in modo da procurare delle fratture che spesso menomavano le parti coinvolte costringendole anche per lunghi periodi all’uso di stampelle e a volte alla sedia a rotelle”, ha spiegato la Questura
Le indagini hanno permesso di ricostruire anche la triste vicenda di un cittadino tunisino, trovato morto su una strada alla periferia di Palermo, nel gennaio del 2017.
Il decesso, in un primo momento considerato conseguenza di un sinistro stradale, in realtà era stato determinato dalle fratture multiple provocate da appartenenti ad una delle due associazioni criminali coinvolte nelle truffe proprio per inscenare un finto incidente.
E non solo: le vittime compiacenti delle due organizzazioni venivano reclutate in luoghi frequentati da soggetti ai margini della società , tra cui tossicodipendenti, persone con deficit mentali o affetti da dipendenza da alcol, e con grandi difficoltà economiche, attratti dalle promesse di facili e cospicui guadagni, ma in realtà mai corrisposti.
A volte i criminali in maniera rudimentale somministravano alle vittime dosi di anestetico procurate anche da una delle persone fermate – un’infermiera in servizio presso l’ospedale Civico di Palermo – al fine di attenuarne le grida di dolore.
(da Globalist)
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