NEW YORK TIMES: “IN ITALIA BERLUSCONI E’ TORNATO COME IL NONNO DELLA PATRIA”
“NONOSTANTE LA SUA APPARENZA DI CERA, NON E’ PIU’ LO ZIMBELLO DELLA UE, ORA VEDONO IN LUI UN MODERATO STATISTA”
Silvio Berlusconi “non è più lo zimbello della politica europea”. È tornando “reinventandosi con successo come il nonno della patria”.
L’establishment europeo è talmente preoccupato “dall’imprevedibile e arrabbiato Movimento 5 Stelle” che al confronto Berlusconi sembra un vecchio “saggio e moderato statista”.
È questa, in sintesi, la lettura che il New York Times dà del ritorno del Cavaliere sul podio della politica italiana, un fatto allo stesso “sorprendente e per nulla sorprendente”, se si considera che “Berlusconi ha “condizionato e desensibilizzato l’elettorato” italiano per decenni.
“Berlusconi, 81 anni, è tornato. Ancora. Il suo sorriso è più luminoso, le sue guance sono colorate e tese come la pasta Silly Putty (un gioco basato su polimeri di silicone, ndr) e i suoi capelli sono rigenerati in un casco in stile Ken (il fidanzato di Barbie, ndr). Ma nonostante la sua apparenza di cera, l’inclinazione pre-weinsteiniana ad allusioni falliche e i processi criminali persistenti, Berlusconi, un ex primo ministro italiano, non è più lo zimbello della politica europea”.
Al contrario — scrive il Times — “gli analisti politici concordano sul fatto che l’unica scommessa sicura, nelle prossime e critiche elezioni del 4 marzo in Italia, è che Berlusconi tornerà a essere una forza importante nella politica italiana, ed eventualmente europea. Anche se non sarà direttamente il primo ministro (è escluso fino al prossimo anno dopo una condanna per frode), è probabile che sia il kingmaker”.
La sua risurrezione — prosegue il quotidiano – “è al tempo stesso sorprendente e del tutto non sorprendente, se si considera che Berlusconi, nel corso dei decenni, ha condizionato e desensibilizzato un elettorato che lo ha scelto come primo ministro per tre volte nonostante tutto”.
Berlusconi — ricorda il NyTimes — “è stato indagato per sospetti collegamenti con associazioni criminali. È entrato in politica in parte per proteggere i suoi vasti interessi commerciali e poi, come proprietario della maggior parte delle televisioni commerciali italiane, ha usato il suo vasto impero mediatico per rimanere al potere. Ospitava ragazze minorenni in quelle che chiamava “cene eleganti”, ma che il mondo ha conosciuto come i baccanali del Bunga Bunga alimentati dal sesso. Ha abitualmente messo in imbarazzo l’Italia sul palcoscenico globale”.
Eppure, in una dimostrazione di quanto siano diventate imprevedibili le politiche globali, il nastro sembra essersi riavvolto per l’uomo che il Times definisce “la prima personificazione dell’era pre-Trump di conflitti di interesse, appetiti eccessivi e politica della vittimizzazione e della demonizzazione della stampa”.
Oggi, con gli eccessi di The Donald alla Casa Bianca, il “moderato” Berlusconi, al quale l’accostamento con l’ex tycoon non piace, “si è reinventato con successo come nonno della patria”.
“Dopo che la Francia e la Germania hanno dato all’establishment europeo un respiro di sollievo ricacciando indietro i movimenti di estrema destra, ora a preoccupare è l’imprevedibile e arrabbiato Movimento 5 Stelle”.
In questo contesto, scrive il Nyt, “improvvisamente Berlusconi non sembra più così male” e può giocare il ruolo del “saggio e moderato statista”.
(da agenzie)
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