NOMINE E RICATTI: RENZI ORA RISPONDA A 5 DOMANDE
IL PREMIER DEVE CHIARIRE I RAPPORTI CON IL GENERALE ADINOLFI
1. Perchè , nel 2014, ancora soltanto segretario del Pd, interviene per stoppare la conferma del comandante della Guardia di Finanza, generale Capolupo, su richiesta di un suo sottoposto, generale Adinolfi, immischiandosi in una nomina di esclusiva competenza del governo e del ministro dell’Economia
2. Perchè, sempre da segretario Pd, supporta un ufficiale come Adinolfi legatissimo a Berlusconi, Gianni Letta e Galliani, e proprio a lui comunica l’intenzione di far cadere il governo di Enrico Letta con l’aiuto di Berlusconi
3. Adinolfi comandava la Gdf in Toscana e in Emilia Romagna, competente a indagare sul feudo di Bersani, rivale di Renzi (lambito dalle indagini della finanza sulla segretaria dell’allora leader Pd), ma anche sul feudo di Renzi, cioeÌ€ Firenze.
Basti pensare che la Finanza indagoÌ€ per truffa la ministra Josefa Idem per un’assunzione nell’azienda di famiglia che le fece lievitare lo stipendio di consigliere comunale, mentre nulla del genere accadde per l’assunzione di Renzi nell’azienda di famiglia che gli alzoÌ€ indennitaÌ€ e contributi pensionistici di presidente della Provincia. Renzi ha mai parlato di queste faccende con Adinolfi? Non crede che la sua famigliaritaÌ€ con il generale possa appannare le certezze dei cittadini su un’azione equa della Gdf?
4. Adinolfi , secondo le intercettazioni del Noe, criticoÌ€ la proroga del comandante Capolupo e alluse alle inconfessabili ragioni di quella scelta (si parla addirittura di un ricatto all’allora capo dello Stato): non crede che ora debba dimettersi da comandante in seconda della Gdf?
5.Perchè Renzi, segretario del Pd, si faceva dare dello “stronzo” da un generale che tuba al telefono con Gianni Letta?
Marco Lillo
(da “il Fatto Quotidiano”)
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