“OCCHI AZZURRI, CAPELLI BIONDI, CALMO E OBBEDIENTE”: L’ORRIBILE CATALOGO RUSSO PER ORDINARE UN BIMBO UCRAINO. E CON QUESTA FECCIA CRIMINALE DOVREMMO TRATTARE LA PACE?
LA ONG SAVE UKRAINE HA DENUNCIATO L’ESISTENZA DI UN DATABASE RUSSO CHE OFFRE AGLI ASPIRANTI GENITORI ADOTTIVI LA POSSIBILITÀ DI SCEGLIERE TRA 294 BAMBINI UCRAINI RAPITI NELLA REGIONE DI LUGANSK FILTRANDOLI PER ETÀ, SESSO, IL COLORE DEGLI OCCHI E DEI CAPELLI E, PERSINO, PER IL CARATTERE – DA QUANDO È INIZIATA LA GUERRA DEPORTATI 35.000 BIMBI
Quando la settimana scorsa la ong Save Ukraine ha denunciato l’esistenza di un database russo che offre agli aspiranti genitori adottivi russi la possibilità di scegliere tra 294 bambini ucraini rapiti nella regione di Lugansk filtrandoli per età, sesso, il colore degli occhi e dei capelli, in tanti a Kiev hanno commentato disperati: «Basta andare su quel sito per vedere quali sono i nostri figli rapiti, non c’è bisogno di fare liste».
In questi tre anni e mezzo di guerra l’Ucraina ha confermato la deportazione di oltre 19.500 minori da parte della Russia, ma c’è chi teme che la cifra reale sia più alta. Solo circa 1.350 di loro sono stati rimpatriati, in alcuni casi grazie alle mediazioni di Stati terzi, in particolare da Qatar, Sudafrica e Vaticano, ma a volte anche grazie al lavoro di realtà come Save Ukraine e di singoli attori che si adoperano per mettere fine a questa pratica che ricorda gli orrori della dittatura argentina o di quella nazista.
Lo Humanitarian research lab dell’università di Yale — lo stesso a cui il presidente statunitense Donald Trump ha tagliato i fondi — ha stimato che il numero di bambini ucraini deportati sia più vicino a 35 mila e ha contributo ad individuare la localizzazione di decine di loro.
Mosca, dal canto suo, evocando la cifra di 700 mila minorenni spostati dalle zone di guerra rende l’idea di come il presidente russo Vladimir Putin abbia fatto della politica di incremento demografico e della russificazione dei territori occupati una vera e propria bandiera e un perno della sua strategia imperialista.
A questo orrore, confermato delle testimonianze raccolte dai media di tutto il mondo, Corriere compreso, si aggiungono ora nuovi macabri dettagli.
Nel database, afferma il direttore di Save Ukraine, Mykola Kuleba, si offrono anche descrizioni caratteriali dei bambini catalogati come «obbedienti», «calmi», «educati e rispettosi verso gli adulti», «disciplinati» e «non conflittuali» o «affidabili nell’esecuzione dei compiti». Gli utenti possono anche «filtrare» la ricerca in base alla forma di tutela preferita, come l’adozione o l’affidamento. Il database divide poi i bambini elencati in «orfani» e «bambini rimasti senza cure parentali».
In realtà, non si tratta di una tattica nuova: database come questi sono stati creati dai russi a partire dal 2014, anno di inizio della guerra con gli ucraini.
Tuttavia, dal 2022, la pratica è diventata sistemica. E — come ribadisce Kuleba — le autorità russe hanno «semplificato» a tal punto la procedura che «un bambino ucraino può ora essere effettivamente “ordinato” online
(da Il Corriere della Sera)
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