ORA FALSIFICANO ANCHE IL TWEET DELLA BOLDRINI: SBUGIARDATI I GRILLINI SULLA FANPAGE DEL CAPOCOMICO
PRIMA COMPARE UN PRESUNTO MESSAGGIO DELLA BOLDRINI CHE NE SMENTISCE L’AUTENTICITA’, POI VIENE FATTO SPARIRE.. MA NEL FRATTEMPO MESSORA LO AVEVA DICHIARATO AUTENTICO, FACENDO LA SOLITA FIGURA DI M…. LA TESTIMONIANZA DEI RETWEETTATORI
Un teewt che non esiste. Anzi sì: qualcuno ne ha conservato una copia. Ma in Rete non ce n’è più traccia.
“Chi segue il blog di Grillo non si confronta sui contenuti ma offende in modo sessista. Sono dei potenziali stupratori”, dice il presunto tweet attribuito all’account ufficiale di Laura Boldrini, rilanciato e poi cancellato da Beppe Grillo.
Una sintesi in 120 caratteri di quanto espresso dalla Presidente della Camera a Che Tempo Che Fa, nell’intervista con Fabio Fazio.
Ma lo staff della Boldrini smentisce che dai loro uffici sia mai partito questo tweet. Un elemento che apre le porte all’ipotesi del falso, con qualcuno che avrebbe realizzato la simulazione con un software di grafica.
Sostituendo il testo, sovrapponendolo a un altro tweet, magari legittimo, con tanto di utenti del social che l’avrebbero ritwittato.
E qui sta l’inghippo.
Secondo quanto ricostruisce Giornalettismo, gli utenti i cui avatar appaiono sotto al presunto tweet della Boldrini smentiscono di aver mai ritwittato quel particolare messaggio.
Marina Leon e Raffaele Caterino scrivono chiaramente: quelle là sotto sono le nostre facce, ma noi non abbiamo mai ritwittato niente del genere.
Ad aggravare la situazione c’è da segnalare come la divulgazione del tweet sia avvenuta non con un “embed” del messaggio, ma attraverso un’immagine, uno screenshot ritagliato.
Ovvero qualcosa di cui provare la provenienza è impossibile. Come impossibile è comprendere dove sia arrivato questo ritaglio, o dove sia stato realizzato in grafica. Definire con certezza l’origine o l’autore del tweet manipolato insomma non si può.
Certo le parole del tweet riprendono per sommi capi quanto pronunciato da Laura Boldrini a Rai Tre. Una riduzione arbitraria, anche se sovrapponibile.
Ma un tweet falso va al di là della semplice contraffazione: c’è in ballo l’identità di una persona, di fatto sottratta, e anche di chi quel contenuto l’avrebbe poi ritwittato. Elementi rilevanti penalmente.
(da “La Repubblica“)
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