ORA LO “SBIRRO†PROLETARIO E TERRONE DEVE DIFENDERE IL MINISTRO PADANO
PASOLINI EBBE IL CORAGGIO NEGLI ANNI ’70 DI DIRE CHE I VERI PROLETARI ERANO I POLIZIOTTI E NON GLI STUDENTI BORGHESI… DI FRONTE ALLE CONTESTAZIONI A MARONI, GLI AGENTI DEL SUD DEVONO GARANTIRE L’INCOLUMITA’ A CHI LI TRATTA DA ITALIANI DI SERIE B E PROPONE LORO, CON 21 MESI DI RITARDO, UN CONTRATTO CON 40 EURO LORDI DI AUMENTO
Erano gli anni della contestazione e dei “poeti maledetti”, quando una destra d’avanguardia comprese la carica ideale di un “movimento anti-sistema” e una destra reazionaria bruciò a Valle Giulia ogni speranza di cambiamento.
Erano gli anni della contestazione studentesca, degli scontri tra una larga fascia di studenti di sinistra, ma di origine borghese, contro gli odiati “questurini”, simbolo dello Stato, ma formati in prevalenza da poveri proletari del Sud che per un salario da fame rischiavano ogni giorno la pelle per governi che in Meridione non garantivano lavoro e occupazione, ma solo solidi agganci con la mafia.
E mentre molto ragazzi meridionali arrivavano al nord con la speranza di fare gli operai alla Fiat o alla Pirelli, altri indossavano la divisa come fonte di vita e speranza di riscatto.
Di fronte a quegli scontri tra studenti e agenti, fu Pier Paolo Pasolini a denunciare il conformismo di certa sinistra borghese che faceva finta di non capire che i veri “proletari” stavano tra i questurini e non tra gli studenti: i primi per poche lire la sera rientravano in squallide caserme, i secondi nello loro spesso ricche case borghesi.
Sono passati tanti anni, sono cambiati i protagonisti, qualcuno è un po’ meno povero, qualcun altro è un po’ più ricco, ma il palcoscenico non cambia.
Si rappresentano sempre due Italie, anche negli scontri simbolici che stanno accompagnando le “uscite pubbliche” del ministro degli Interni leghista Maroni.
E per una volta non parliamo degli spot televisivi del peggiore ministro degli Interni dell’Italia repubblicana, ma delle sue sortite conferenziali.
Contestato verbalmente a Milano, con scontri tra gli studenti e la polizia a Bologna ( tra manganellate e due agenti feriti), Maroni attacca tutti, dalla magistratura che ostacolerebbe l’applicazione del reato di immigrazione clandestina all’Unione Europea che si permette di ricordargli che l’Italia è fuorilegge con la pratica dei respingimenti, senza l’accertamento del diritto di asilo politico.
Un delirio di onnipotenza che non gli permette di vedere ( se fosse in buona fede) che è il “pacco sicurezza” un bidone, la legge mal formulata, le norme inapplicabili, il decreto anticostituzionale, non i magistrati prevenuti.
Che l’asilo politico è regolato da norme e accordi sottoscritti da tutti i Paesi civili, compreso il nostro, che la Ue e l’Onu fanno solo il proprio dovere se ce lo ricordano, perchè siamo l’Italia, non la Repubblica delle banane o il paese dei baluba.
Maroni è espressione di un partito che fa della discriminazione razziale il successo di tanti suoi esponenti, è fautore di leggi in tal senso, anche locali, alimenta il rancore verso chi giunge al nord per lavorare ( “padroni a casa nostra, fuori i terroni”, uno slogan ripetuto negli anni).
Dal palco del comizio di Venezia, è stato Maroni a parlare ancora di secessione e di abbandonare il Sud e la Roma ladrona al loro destino.
Eppure a difendere la sua incolumità a Bologna, come altrove, chi c’era?
Forse le “ronde padane” in tenuta da sera con pitale incorporato?
O non piuttosto i ragazzi dei reparti mobili, quelli che vengono fatti viaggiare persino di notte sui cellulari per risparmiare sugli alberghi?
O non piuttosto tanti ragazzi proletari del Sud che sentono il dovere di difendere lo Stato anche quando chi li rappresenta è un soggetto che li chiama terroni e che l’Italia vorrebbe dividerla tra ricchi e poveri?
Guardate le statistiche del Ministero dell’Economia sulla previsione dei rientri dei capitali dei grandi evasori fiscali se non ci credete: Lombardia e Veneto ai primi posti, non certo il Sud.
Chi tutela e rappresenta i ricchi?
Chi ha tagliato di 3 miliardi di euro i fondi alle forze dell’ordine?
Maroni si è forse dimesso per protesta di fronte ai tagli ?
Si è schierato con uomini e donne che rischiano ogni giorno la vita per 1.300 euro al mese dopo anni di servizio?
Perchè Berlusconi non ha urlato tre volte “vergogna, vergogna, vergogna” per questo?
E a questi uomini che difendono le istituzioni sapete, dopo 21 mesi di scadenza dal contratto, quanto lo Stato ha loro proposto per il rinnovo?
Per il 2008 zero euro, per il 2009 40 euro lordi.
Uno Stato che finanzia le ronde e propone 20 euro netti di aumento ai suoi uomini.
E questo sarebbe un governo di centrodestra?
Sapete quale sarebbe dovuto essere il primo atto di un politico di destra? Dovevano tutti rinunciare a scorta e auto blu.
Per strada si cammina a testa alta: non ci si nasconde tra guardie e vetri oscurati.
Il popolo lo si guarda negli occhi e soprattutto lo si ama nel profondo dell’anima.
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