PARISI NON E’ PARISI
POTEVA ANDARE ANCHE PEGGIO, MAGARI OFFRIRE LA PRESIDENZA ANTIDOPING A HEATHER PARISI
Al ministero della Sanità ci dev’essere un ufficio Ooops incaricato di confezionare figure di palta. Dopo i due no vax inseriti nel comitato pro vax, hanno provato a piazzare il Nobel per la Fisica Giorgio Parisi alla presidenza della commissione antidoping. Naturalmente avevano sbagliato Parisi.
Quello giusto è il rettore dell’università dello sport e si chiama Attilio, non Giorgio. Come se avessero affidato una installazione d’arte contemporanea ad Alessandro Cattelan o la panchina dei Cinquestelle ad Antonio Conte (che peraltro sarebbe un’idea). Hanno sbagliato Parisi, ma nessuno se ne è accorto, perché nell’ufficio Ooops del ministro Schillaci i filtri non esistono: la fesseria concepita da un singolo passa di scrivania in scrivania senza incontrare resistenza, fino ad assumere la forma indelebile della figura di palta.
Il bello è che la commissione antidoping si è riunita lo stesso. Senza presidente, dal momento che nessuno aveva avuto il coraggio di avvertire i due Parisi dello scambio di persona.
È successo in seguito, quando l’ufficio Ooops ha girato la pratica all’ufficio Malaussène, specializzato in capri espiatori, che ha il compito istituzionale di sobbarcarsi le colpe di tutti.
Giorgio Parisi avrà sorriso: è un luminare nello studio dei sistemi complessi, ma la burocrazia romana si è rivelata troppo complessa persino per lui.
Poteva andare anche peggio. Potevano offrire la presidenza dell’antidoping a Heather Parisi. Ma non sottovalutiamoli: forse ci hanno fatto un pensierino.
(da corriere.it)
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