PER GIUSEPPE CONTE GUAI FINANZIARI IN FAMIGLIA
VICINA AL FALLIMENTO LA SORELLE FONTANA DELLA FIDANZATA OLIVIA, SERVONO TANTI SOLDI
A casa per l’ex premier non va meglio che al consiglio nazionale del M5s. Finito l’effetto dei suoi vecchi decreti Covid c’è da ripianare il fiume di perdite del gruppo Paladino. Anche quella della storica maison di moda, che vestì i protagonisti della Dolce vita
Se nel M5s di cui è presidente in attesa di quasi certa riconferma Giuseppe Conte ha i suoi guai dopo le polemiche dimissioni di Chiara Appendino dalla vicepresidenza del movimento, quando a sera torna a casa dalla sua compagna Olivia Paladino il poveretto non cambia spartito. Anche lì, a pochi passi dalla centralissima via del Corso, i guai non mancano e sono perfino più sostanziali, perché riguardano le finanze della famiglia acquisita. L’ultima grana arriva dalle Sorelle Fontana, lo storico marchio di moda che fu simbolo del made in Italy e della Dolce vita negli anni Cinquanta, poi acquistato nel 1992 insieme al punto vendita di via della Fontanella Borghese dal suocero di Conte, Cesare Paladino.
Olivia per alcuni anni vicepresidente della maison, ora ne è proprietaria con la sorella Della maison Sorelle Fontana srl si è occupata qualche anno fa proprio Olivia, la compagna del leader M5s, che per alcuni esercizi ne è stata anche vicepresidente. Poi la conduzione della società è stata affidata all’architetta di
fiducia di famiglia, Roberta Bichel, che ne è diventata amministratrice unica fino all’approvazione del bilancio 2024 avvenuta il 17 settembre scorso. Un anno non felicissimo, visto che i ricavi delle Sorelle Fontana sono stati inesistenti (zero euro di fatturato), ma le perdite di una certa consistenza, visto che sono state di 148.850 euro. Il problema è che tutti gli ultimi anni anche quando qualche incasso è arrivato, l’emorragia non si è fermata e nei conti della società si è arrivati al punto limite.
Le perdite accumulate anno dopo anno senza doverle ricoprire subito
Dal 2020 ad oggi le Sorelle Fontana, che attraverso una lunga architettura societaria del gruppo della famiglia Paladino, appartengono alla fidanzata di Conte e a sua sorella, hanno solo perso soldi. Rosso di 166.913 nel 2020, altro rosso di 328.567 euro nel 2021, e poi ancora 114.709 di perdita nel 2022, altro rosso di 232.070 euro nel 2023 e ora questa ultima perdita di 148.850 euro. In tutti e cinque gli anni il patrimonio netto della società è stato negativo, ogni anno di più. In questa situazione una società a norma di codice civile deve convocare senza indugio l’assemblea dei soci chiedendo loro di mettere mano al portafoglio e ricostituire il capitale. Quest’obbligo è stato derogato però proprio da una norma di legge che porta la firma di Conte quando era presidente del Consiglio: l’articolo 6 del decreto-legge 23 del 2020. Eravamo in periodo Covid e tutta l’Italia era stata chiusa da Conte: ovvio che le imprese si trovassero in difficoltà, per cui è stato concesso loro di non portare i libri in tribunale dando 5 anni di tempo per coprire quelle perdite. La norma è stata poi prorogata sia per l’anno 2021 che per il 2022. E la sua efficacia è venuta meno a partire dal bilancio 2023.
La Sorelle Fontana srl ha dunque tempo fino alla fine di quest’anno per coprire le perdite 2020, alla fine del 2026 per coprire le perdite 2021 e fino alla fine del 2027 per coprire le perdite 2022. Ma avrebbe dovuto coprire lo scorso anno le perdite 2023 e nel settembre scorso le perdite 2024, cosa che al momento non è avvenuta. Così si trova con un patrimonio netto negativo di 1,674 milioni di euro che non possono restare lì sospesi senza mettere mano al portafoglio: si rischiano provvedimenti del tribunale. L’architetta Bichel che amministrava la società ne era ben consapevole, tanto che a settembre ha rassegnato le dimissioni dall’incarico, ceduto proprio al suocero di Conte che le è subentrato. Prima di andare via però ha fatto mettere a verbale: «La direzione aziendale fa presente che tra i fattori di rischio emerge tuttavia la riduzione del patrimonio netto a causa delle perdite, in quanto causa di scioglimento ex art. 2484 c.c. Tale causa è stata in ogni caso superata nel triennio precedente in base alle normative contenute, da ultimo, nel c.d. “Decreto Milleproroghe” che hanno previsto per gli esercizi 2020, 2021 e 2022 la possibilità di provvedere alla sterilizzazione degli effetti delle perdite registrate. Sono stati valutati infine piani aziendali futuri per fronteggiare tale fattore di rischio, tra i quali l’incorporazione della società nelle società partecipanti».
Il tentativo di fusione con la società che gestisce il Plaza, che è piena di suoi gua
L’ipotesi che la Bichel ha lasciato sul tavolo è quella di procedere alla fusione con l’azionista di maggioranza, che è altra società indirettamente di proprietà della fidanzata di Conte e della sorella: la Unione esercizi alberghi di lusso srl, che gestisce l’attività dell’Hotel Plaza di Roma. Quella società però ha la gestione dell’hotel, ma non la proprietà delle mura che è in carico ad altra società di famiglia (la Roma splendido srl). Anche se siamo a metà ottobre non ha ancora depositato in camera di commercio i suoi conti 2024. Però sono ben noti quelli del 2023, ed è chiaro che non se la passasse benissimo: esercizio in perdita di 8,2 milioni di euro, patrimonio netto negativo oltre gli 8 milioni di euro (quindi anche lei avrebbe bisogno di essere ricapitalizzata), ma soprattutto una pioggia di cartelle da parte del fisco per tasse non pagate in passato con una cifra enorme da saldare: 29,859 milioni di euro. Qualche numero potrebbe essere migliorato (ma anche peggiorato) nel 2024, però sembra davvero difficile che possa essere l’Hotel Plaza a salvare dai guai le Sorelle Fontana.
Il celebre marchio che vestì la Dolce vita, da Ava Gardner a Jackie Kennedy e Anita Ekberg
Lo storico marchio della moda era famosissimo fra gli anni Cinquanta e Sessanta. La sartoria delle tre sorelle Fontana, Zoe, Micol e Giovanna (tutte e tre scomparse) confezionava abiti straordinari per la nobiltà romana (era loro cliente la regina Maria Josè di Savoia), e soprattutto per le grandi attrici internazionali protagoniste degli anni della Dolce Vita. Walter Chiari accompagnava nel loro atelier Ava Gardner ai tempi della loro relazione. Linda Christian si fece fare lì l’abito da sposa per il matrimonio con Tyrone Power. Si servivano dalle Fontana
Jackie Kennedy, Marella Agnelli, Liz Taylor, Anita Ekberg, Grace di Monaco, Kim Novak, Sophia Loren e tante altre star. Furono sempre le Sorelle Fontana a disegnare una delle prime divise delle hostess della neonata compagnia aerea di bandiera, Alitalia.
(da agenzie)
Leave a Reply