PER RACCATTARE VOTI IN PUGLIA SALVINI HA IMBARCATO ANCHE IL “NUOVO” PARTITO SOCIALISTA E I DEMOCRISTI DELL’UNIONE DI CENTRO DI LORENZO CESA. IL TENTATIVO ALLE PROSSIME REGIONALI È QUELLO DI SUPERARE ALMENO FORZA ITALIA
“STIAMO UN PO’ ESAGERANDO”, SUSSURRA UN DIRIGENTE DI VIA BELLERIO
Nessuno faccia vedere al fondatur, Umberto Bossi, il simbolo della sua Lega nella lista in Puglia. Lui che aveva creato il contenitore delle lighe autonomiste per “spazzare via il vecchio pentapartito”, lui che inveiva contro i ladroni che stanno a Roma e che tuonava: “L’Italia è un paese fallito per colpa di democristiani, socialisti e comunisti”. Lui che definiva quelli della “banda bassotti” i socialisti milanesi, e non solo.
E che si, è vero, ha fatto da stampella ai governi berlusconiani animati proprio da ex democristiani ed ex socialisti, ma pur sempre camuffati sotto le insegne di Forza Italia o al massimo nell’Udc di Pier Ferdinando Casini, con il quale litigava spesso infatti.
Ecco, nessuno faccia vedere adesso a Bossi che nel simbolo della Lega sotto il disegno di Alberto Da Giussano, il liberatore della Padania dalla vecchia prima repubblica, compaiono oggi il garofano rosso del “nuovo” Partito socialista e lo Scudocrociato con la scritta Libertas del partito di Lorenzo Cesa.
Ora passi che Salvini è disposto a tutto pur di raccattare voti al Sud (e anche al Nord), tanto che in Sicilia si è alleato anche con la “nuova “ Dc di Totò Cuffaro, l’ex governatore siciliano condannato per aver favorito la mafia. Ma mai si era visto il povero Alberto Da Giussano accanto ai simboli storici dei socialisti e dei democristiani. Eppure in Puglia, nel tentativo di superare almeno Forza Italia e dimostrare che la Lega è un partito nazionale, argomento sul quale il leader del Carroccio si sta giocando tutto, eccolo il simbolo monstre.
“Forse stiamo un po’ esagerando”, sussurra un dirigente di via Bellerio. Che non a caso spera che non lo veda il fondatore Bossi, che quando si infiammava a Radio Padana diceva frasi del tipo: “La gente che votava i democristiani, i socialisti e i comunisti, e che va avanti a votarli invece di spazzarli via a calci in culo, questi partiti che fecero fallire il paese, merita questa Italia. Questa era gente da tirar giù, da portare in piazza e fucilare, perché quando uno fa fallire un paese lo si fucila”.
(da agenzie)
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