POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER “FRODE IN APPALTI PUBBLICI”?
VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL’EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L’UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L’IMMAGINE DELL’ITALIA” …DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L’EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? – A GODERE SONO INFATTI “MAD VLAD” E I SUOI TROMBETTIERI
Alla fine, si torna sempre a Seneca: cui prodest? Di fronte ai tempi in cui la Dea Ragione è finita chissà dove, tra post-verità e “rage-bait” (l’esca della rabbia, parola dell’anno 2025), di fronte a ogni notizia è sempre utile andare oltre e chiedersi: a chi giova?
Vale per le guerre, per la politica, per l’economia e la finanza, e vale anche per la cronaca giudiziaria. È utilissimo, ad esempio, chiedersi a chi giova il fermo per “frode in appalti pubblici” di Mogherini e Sannino che negli anni hanno sempre dimostrato nel loro lavoro politico e diplomatico a Bruxelles di essere assolutamente specchiate, al di sopra di ogni sospetto.
L’eurodeputato del Pd, ed ex sindaco di Firenze, Dario Nardella, perplesso di fronte all’iniziativa dei giudici belgi, si pone il dubbio: “Non vorrei che si trasformasse in un fuoco di paglia con l’unico effetto di danneggiare ancora una volta l’immagine dell’Italia”. E dunque, a chi giova danneggiare l’immagine dell’Italia, e dell’Europa?
Questa mattina, sfogliando i giornali, non abbiamo potuto fare a meno di notare due titolazzi in prima pagina. “La Verità” di Maurizio Belpietro apriva il quotidiano a caratteri cubitali: “UE CORROTTA COME L’UCRAINA”; “il Fatto quotidiano” d
Marco Travaglio con “Ci facciamo sempre riconoscere”. Entrambi i quotidiani accompagnavano i titoli con editoriali durissimi dei rispettivi direttori (che riportiamo in estratto sotto).
Se i due quotidiani più filo-Putin d’Italia festeggiano per l’inchiesta su Mogherini-Sannino, la risposta alla domanda di cui sopra (a chi giova?) è presto trovata. L’indagine indebolisce ancora di più le già fragili istituzioni europee, con grosso godimento della Russia, che vede franare pezzo dopo pezzo l’unico argine alla resa dell’Ucraina.
Se le accuse contro Mogherini e Sannino saranno provate, o se come il Qatargate si concluderanno in un mezzo nulla di fatto, lo vedremo con il tempo. Intanto a Mosca hanno stappato le bottiglie di vodka buona.
E infatti ieri Maria Zakharova, sempre pronta quando si tratta di vomitare un po’ di veleno (a proposito di “rage bait”), come un Belpietro qualunque, ha associato la vicenda Mogherini allo scandalo corruzione in Ucraina: “Nell’ Ue milioni di euro fluiscono attraverso i ‘canali della corruzione’ verso Kiev, e questo ‘va avanti da anni ed è sotto gli occhi di tutti”.
Non dice, la poveretta, che se anche fossero vere le accuse verso Mogherini e Sannino, come quelle verso i funzionari ucraini accusati di aver incassato le mazzette, il fatto che ci siano degli arresti significa che il sistema funziona, a differenza delle autocrazie come quella in cui vive.
Ps. Federica Mogherini, per quanto inconcludente come politica (il suo unico risultato è stato di aver firmato il fragile e inutile accordo sul nucleare con l’Iran), è giudicata a Bruxelles come una persona seria, e al Collegio d’Europa ritengono che da rettrice abbia fatto bene all’istituzione: da polverosa e grigia scuola di formazione si è svecchiata, diventando più “pop” e appetibile.
Lo stesso vale per Stefano Sannino: le uniche critiche che i giornali di destra hanno saputo muovere riguardano la sua vicinanza a Romano Prodi, il suo sostegno al mondo Lgbt e di aver ricevuto il premio Transexualia in Spagna. Nulla da eccepire sul suo lavoro, riconosciuto come eccellente in ambienti diplomatici, come ambasciatore.Possibile che siano diventati, improvvisamente, due mascalzoni da arrestare per “frode in appalti pubblici”?
(da Dagoreport)
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