POZZOLO USCIRÀ DAL GRUPPO. MA QUANDO? IL DEPUTATO PISTOLERO DI FRATELLI D’ITALIA NON SI È AUTOSOSPESO
DA OGGI SCATTERANNO LE CONVOCAZIONI DEI PROBIVIRI, MA POZZOLO, PRESENTANDO UNA LISTA DI TESTIMONI, PUÒ FAR ALLUNGARE I TEMPI
Sospeso, in via cautelare, dal partito e, presto, dal gruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. È ormai segnata la prospettiva di Emanuele Pozzolo, accusato di aver provocato il ferimento, con un colpo partito accidentalmente dalla sua pistola, del trentunenne Luca Campana sul finire della festa di Capodanno organizzata dalla sindaca di Rosazza, Francesca Delmastro e da suo fratello, il sottosegretario Andrea, entrambi in quel momento fuori dal locale.
Pozzolo non ha fatto il bel gesto di autosospendersi da FdI. Anche perché giura di non essere stato lui a sparare nonostante ci siano due testimoni che sostengono il contrario.
Il provvedimento è già scattato nel momento in cui Giorgia Meloni ha ufficializzato nella conferenza stampa di inizio anno la richiesta di deferirlo ai probiviri e di sospenderlo da FdI.
Senza entrare nel merito della dinamica dell’accaduto, ma ritenendo «irresponsabile» la gestione dell’arma, detenuta per difesa personale da Pozzolo.
Stamane, dunque, in via della Scrofa, sede del partito, si aprirà il capitolo delle conseguenze che la sospensione comporterà per il deputato di Vercelli. Si partirà con la comunicazione al gruppo di FdI della sospensione cautelare del deputato, sulla base della quale l’ufficio di presidenza valuterà l’analoga sospensione dal gruppo parlamentare.
Oggi non è prevista aula a Montecitorio, quindi il nodo si scioglierà domani quando i deputati sono attesi, secondo calendario, per la discussione generale del decreto sul Piano Mattei, molto caro alla premier Meloni.
Pozzolo sarebbe stato sicuramente in Aula se nulla fosse accaduto. Ma alcune voci ieri davano per certo che, almeno per questa settimana, non verrà a Roma. Intanto al partito si studiano i precedenti. Pozzolo potrà essere costretto ad andare nel Gruppo misto, continuando a votare e intervenire solo a titolo personale.
La voglia di chiudere al più presto questo capitolo imbarazzante nel partito è evidente. Ma potrebbe non andare così. Il potere d’intervento di Meloni è terminato con la richiesta di sospensione. Il fatto che sia la prima volta che lo richiede di persona vale già come moral suasion ad accelerare. Ma sull’organo di garanzia lei non può, e non deve, intervenire
Da oggi scatteranno le convocazioni dei probiviri che dovranno analizzare il dossier con il materiale di stampa. Poi la procedura consente all’incolpato di essere ascoltato. E, se lo ritiene, presentare una lista di testimoni. In tal caso i tempi si allungherebbero. Se poi Pozzolo chiedesse di attendere i tempi della giustizia si potrebbe bloccare tutto.
Al termine dell’iter la commissione potrà decidere una sospensione effettiva o l’espulsione. Sanzioni che non terranno conto della posizione giudiziaria. Meloni è già andata oltre, si fa notare, dicendo che Pozzolo al «dovere legale e penale di custodire un’arma con responsabilità e serietà è venuto meno. E questo non va bene per qualsiasi italiano figuriamoci per un parlamentare di FdI».
(da il Corriere della Sera)
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