#PRIMAISARDI, IL RAZZISMO DELLA LEGA CONTRO I CANDIDATI STRANIERI ALLE REGIONALI
IL SOLITO BECERO POST DI UN DIRIGENTE DELLA LEGA CONTRO DUE CANDIDATI CHE IN REALTA’ SONO ITALIANI
«Il candidato di sinistra Zedda preferisce che nelle sue liste scendano in campo gli stranieri piuttosto che i sardi. Bella roba! Speriamo che sappiano, almeno, parlare correttamente l’italiano».
Così qualche giorno fa su Facebook Giovanni Barbagallo — leghista, Presidente del Circolo di Giarre Lega, Coordinatore del Dipartimento Stampa, Web, Social della provincia di Catania e già consigliere comunale a Giarre — commentava la candidatura di Aftab Ayub e Souleymane Diallo Ndoye per le elezioni regionali in Sardegna.
Il primo è un cittadino di origine pakistana di Cagliari candidato con il Partito Democratico in Sardegna. Il secondo è di origine senegalese ed è candidato con Liberi e Uguali.
Entrambi sono cittadini italiani, altrimenti non sarebbero candidabili ed eleggibili visto che Pakistan e Senegal sono al di fuori dell’Unione Europea. Tutti e due sono schierati a sostegno del candidato di Centrosinistra Massimo Zedda.
La cosa però non è piaciuta ai leghisti come Barbagallo, gente che fino a pochi anni fa Salvini e compagni di partito definivano terroni, mafiosi, ladroni e tante altre belle cose.
Ma oggi che la Lega è un partito nazionale e che quella nazione non è più la Padania i nemici sono altri. Ecco quindi che parte il memino che accusa la sinistra di “preferire gli stranieri” seguito dall’hashtag d’ordinanza #PrimaiSardi.
La cosa è piaciuta così tanto che anche la pagina Facebook Amici Lega Salento ha deciso di condividere il messaggio.
Che sia un modo per gli ex-terroni per distinguersi agli occhi dei leghisti del Nord?
Del resto si sa che i convertiti spesso sono i più intransigenti. Ora che il verbo leghista è giunto anche al Sud Italia sono gli “stranieri” i nemici da combattere.
Sia quelli che scendono dai barconi che quelli che si candidano alle elezioni, e che quindi tanto stranieri poi non sono visto che hanno la cittadinanza.
La situazione è resa ancora più ridicola dal fatto che la Lega si vanta di essere un partito non razzista.
Al punto di aver candidato — e fatto eleggere — un senatore come Tony Iwobi, anche lui di origine straniera (nigeriana per la precisione).
Tra le fila dei partiti satellite della galassia salviniana ha orbitato anche Paolo Diop, ) di origine senegalese proprio come Souleymane Diallo Ndoye.
Uno dei due è straniero, l’altro invece è un italiano. Chissà come mai…
(da Globalist)
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