QUANDO A DESTRA SONO DURI DI MELONI: QUATTRO PERSONAGGI IN CERCA DI PROTETTORE
LA RACCOLTA DI FIRME DI FRATELLI D’ITALIA E LO SLOGAN AUTOIRONICO “SCEGLI CHI TI RAPPRESENTA”: CON ACCANTO UN CONDANNATO IN PRIMO GRADO A 4 ANNI DI CARCERE
“Eravamo quattro amici al bar…” in edizione romana è andata in onda 24 ore fa: Fratelli d’Italia lancia la raccolta firme per le primarie del centrodestra e ai gazebo della Meloni si ritrovano i compagni di merende di Lega, Ncd e Forza Italia.
Resoconta “il Tempo”:
“Giovanni Toti si presenta in giacca e cravatta serrata sul colletto rigorosamente chiuso: lo accoglie con un’abbraccio Giorgia Meloni . Guido Crosetto è in giacca, senza cravatta, e fuma una sigaretta dietro l’altra; saluta con abbraccio e bacio sulla guancia Stefania Prestigiacomo con occhialoni da sole. Matteo Salvini arriva in camicia e stringe con entusiasmo la mano a tutti. Alla fine, ieri mattina, a mezzogiorno, attorno al gazebo di Fratelli d’Italia-An a piazza Montecitorio, si è ritrovato (quasi) tutto il vecchio centrodestra, quello di una volta.”
Continua il giornale romano vicino al centrodestra:
Per qualche minuto si sono riavvicinate le varie anime della destra italiana, grazie alla petizione lanciata da Fratelli d’Italia-An che chiede le primarie di coalizione per la scelta del candidato premier, dei sindaci e dei presidenti di Regione. L’iniziativa, ideata da Giorgia Meloni con la regia attenta di Guido Crosetto e Ignazio La Russa , propone agli italiani di porre quattro firme: quella per le primarie, poi per una rapida soluzione della vicenda dei marò, per la famiglia e per una più equa politica fiscale con lo «scaricatutto».
E poi l’immagine da Cineluce:
L’incontro ha preso il carattere di una «rimpatriata» con strette di mano calorose, abbracci, baci, pacche sulle spalle, in una atmosfera di assoluta cordialità apparsa naturalmente e indiscutibilmente sincera. Come tra vecchi amici che si rincontrano domandandosi perchè ci si era persi di vista.
Invece che chiedersi perchè si sono “reincontrati” dopo aver distrutto un patrimonio di voti pari al 50% di consensi, questi non hanno neanche la dignità di sparire.
Facciamo due conti: Forza Italia veleggiava da sola al 37% di consensi, alle Europee è scesa al 17% e secondo un ultimo sondaggio veleggia al 13%.
Ncd arranca al 4% solo grazie all’1% portato in dote da Casini, altrimenti sarebbe sottoterra.
La “grande Lega di Salvini” è al 6% , la metà dei voti del periodo di Bossi.
FdI dopo aver raccattato nei cassonetti del riciclo e dell’usato insicuro e dopo aver preso in affitto gratuito il simbolo di An (partito del 12-15%) si è schiantato al 3,7% e ora è gia tornato al 3%.
Tutti insieme arrivano attualmente al 26% meno dei 44 gatti in fila per 6 col resto di 2.
E questo con la versione forzista della Madonna di Oppido che portano ancora in processione, figuriamoci senza…
Ma invece che fare il nobile gesto del suicidio di massa, eccoli accorrere al gazebo del presepe di sora Giorgia.
Siamo sadici, vogliamo dirvi chi c’era: Gianni Alemanno, Flavio Tosi, Maurizio Lupi, Magdi Cristiano Allam, Raffaele Fitto, Gaetano Quagliariello, Renato Brunetta .
E ancora: Mariastella Gelmini, Mara Carfagna, Fabrizio Cicchitto, Roberto Formigoni, Nunzia de Girolamo, Stefania Prestigiacomo, Augusto Minzolini, Debora Bergamini, Laura Ravetto, Pietro Laffranco, Daniele Capezzone, Francesco Paolo Sisto, Barbara Saltamartini e Catia Polidori (colei che tradì Fli e salvò Silvio).
Ma guardiamo ai contenuti delle 4 petizioni: quella per le primarie, poi per una rapida soluzione della vicenda dei marò, per la famiglia e per una più equa politica fiscale con lo «scaricatutto».
Le primarie hanno senso se sono partecipate e libere da vincoli di indicazione di partito: proporle così è solo un richiamo per gli allocchi.
Con Berlusconi vivo non ci saranno mai, lui vuole scegliersi chi vuole. Quindi o si fonda un nuovo partito o si vuole solo prendere per i fondelli il prossimo.
E visto il noto coraggio dei suddetti è inevitabile propendere per la seconda tesi.
Soluzione vicenda maro’? Basta uno scambio tra i due militari italiani e Ignazio La Russa, il vero responsabile politico del loro arresto.
Se non avesse fatto un decreto allucinante per scortare e tutelare interessi privati con militari della nostra Marina, i due marò non si sarebbero mai mossi da casa.
Ridicola poi una petizione che vieti le adozioni gay: è una firma contro il nulla, non esistendo alcuna legge che le autorizzi.
Lo “scaricatutto” non elimina l’evasione fiscale, se non quella del droghiere di borgata, perchè comporta sempre una duplice volontà tra il più debole e il più forte.
Il libero professionista continuerà a farsi pagare in nero con al massimo un piccolo sconto. E nelle casse dello Stato non entrerà un cent.
Ci vuole ben altro, misure di questo tipo sembrano fatte apposta per lanciare fumogeni al profumo di ciclamino.
Se proprio vogliono “scaricare” qualcuno, i fratellastri comincino a scegliersi meglio la compagnia, a cominciare dalla feccia razzista cui si accompagnano per finire con gli inquisiti che hanno accolto a baci in bocca.
Capisco che sono abituati a usare la lingua, ma anche slinguettare con un condannato in primo grado a 4 anni di carcere non è salutare e anche poco identitario.
Un quinto quesito “grillino” che suggeriamo a Meloni & Co.: meglio restituire i 750.000 euro di finanziamento avuti da Forza Italia per coprirgli le spalle?
Perche’ su questo tema non fate decidere agli italiani?
Una cosa invece ci piace, lo slogan della raccolta di firme: scegli chi ti rappresenta.
Se sei di destra, loro no di certo.
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